Appello del Presidente della Società Oftalmologica Italiana: «Il Covid ha cancellato la prevenzione e generato ritardi nelle liste d’attesa»
Sono due milioni gli italiani che oggi soffrono di disabilità visive, due italiani su tre hanno difetti della vista, mentre le statistiche dicono che entro il 2030 il numero di ciechi e ipovedenti è destinato a raddoppiare. Eppure nel PNRR non sono previsti fondi per l’oculistica. A lanciare il grido di allarme è Matteo Piovella, presidente della società Oftalmologica italiana.
«In un momento in cui ci sono liste di attesa lunghe e in alcuni ospedali le agende sono addirittura chiuse perché non c’è la possibilità di fare fronte a nuovi appuntamenti, rientrare con effetto paritario nella distribuzione delle risorse permetterebbe di ridurre il gap. I dati delle liste d’attesa sono allarmanti: oltre 140 mila prestazioni ambulatoriali non eseguite a causa della pandemia e 750 mila ricoveri programmati respinti come non urgenti. Nel 2020 sono stati eseguiti infatti 250 mila interventi contro i 650 mila del 2019».
Dal 2000 ad oggi la tecnologia ha permesso di migliorare la vista di tantissime persone, eppure i tagli alla Sanità prima e il Covid poi hanno generato un ritardo nelle cure che nei prossimi anni avrà ripercussioni gravi sulla popolazione.
«Gli effetti della pandemia sono devastanti – prosegue –. Il Covid ha azzerato la possibilità della prevenzione e, per la prima volta ha creato una difficoltà di accesso alle cure. Il 70 percento delle persone affette da maculopatia oggi non riesce ad avere una terapia adeguata, malattie come il glaucoma o la stessa terapia della cataratta vengono gestite in ritardo, con la conseguenza di generare dal 3 al 25-30% di complicazioni intraoperatorie perché gli interventi anche se apparentemente di routine risultano più complessi. Ecco perché, come società oftalmologica italiana, dobbiamo dare queste informazioni perché il paziente deve sapere che le criticità generate dalla pandemia, non imputabili ad alcuno e non facilmente risolvibili, hanno generato una situazione che richiede ancora di più un rispetto dei controlli. La vista è un bene prezioso, occorre tutelarla con le migliori cure possibili che devono essere a disposizione di tutti e non solo ad un ristretto numero di persone».
Affinché i 7000 medici italiani che ogni anno salvano la vista a un milione e 400 mila persone possano fare di più, il presidente di SOI rivolge un appello al Ministro Speranza e a Regione Lombardia.
«Sono solidale con il ministro della salute a cui chiedo un diritto di cittadinanza per l’oculistica, affinché questa specialità sia considerata fondamentale al pari delle altre. Per quanto riguarda Regione Lombardia, oggi, vorrebbe che la chirurgia della cataratta venisse fatta solo in ospedale, quando questo è contrario a quanto accade oggi in tutto il mondo. È qualcosa di disarmonico che deve essere corretto. Conosco Letizia Moratti, di cui ho grande rispetto, e ritengo debba prendere in mano la situazione per rimettere le cose al posto giusto».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato