Il Presidente Cao Iandolo: «Dato di cui tenere conto per una corretta programmazione». Tra i motivi quello di aggirare il test d’ingresso o la volontà di fare esperienza fuori dall’Italia
Sempre più dentisti italiani si laureano all’estero. Secondo i dati elaborati dal Ced della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) dei 1335 odontoiatri che, nel 2017, si sono iscritti per la prima volta all’Albo, infatti, 531 avevano conseguito il titolo di studio in Paesi stranieri. Un numero rilevante, circa il 40%, che potrebbe essere in gran parte sintomo del fenomeno, abbastanza recente, della ‘migrazione’ di studenti che decidono di frequentare all’estero la facoltà di Odontoiatria. La notizia è stata riportata dal Sole 24 Ore.
Il rischio, come ha sottolineato Raffaele Iandolo, presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) della Fnomceo, è quello di sforare il fabbisogno che per il 2014 è di 1290 nuovi odontoiatri dato sul quale è stato calcolato il numero di 1.096 accessi al Corso di Laurea per l’anno accademico 2018/2019. «Supponiamo – sottolinea Iandolo – che nel 2024 le 1096 matricole di quest’anno siano tutte laureate e si iscrivano agli Albi. Aggiungiamo ora 500 laureati all’estero che chiedono il riconoscimento dei titoli per iscriversi anche loro ai nostri Ordini: ecco che avremmo sforato il fabbisogno di più di 300 professionisti». Il riconoscimento dei titoli avviene, per i paesi comunitari, ai sensi della Direttiva comunitaria 2005/36, e viene sancito dalla Conferenza dei Servizi, che controlla che i titoli siano conformi. «Si tratta di un trend – spiega Iandolo – che pare in crescita, quello di iscriversi in Università di altri paesi europei, un po’ per aggirare i test di accesso, perché l’offerta formativa privata è più ampia rispetto all’Italia o per fare un’esperienza all’estero, ma qualsiasi ne sia la ragione – conclude – non possiamo non tener conto di questo fenomeno ai fini di una programmazione corretta ed efficace».