Salute 19 Marzo 2025 11:17

Oltre il 70% dei defibrillatori è inutilizzabile di sera e nei fine settimana

Più di 7 defibrillatori automatici esterni su 10 si trovano in luoghi come uffici, edifici pubblici e scuole, chiusi di sera e nei week end. Lo denuncia l'Italian Resuscitation Council in uno studio pubblicato su Resuscitation Journal
Oltre il 70% dei defibrillatori è inutilizzabile di sera e nei fine settimana

La presenza dei defibrillatori automatici esterni (DAE) sul territorio è fondamentale in quanto la sopravvivenza all’arresto cardiaco può aumentare del 50-70% se si utilizza il DAE entro 3-5 minuti dall’inizio dell’emergenza, dopo essere intervenuti subito con la chiamata al 112-118 per l’attivazione dei soccorsi e con il massaggio cardiaco. Oltre il 70% dei DAE, tuttavia, si trova in edifici pubblici, uffici e scuole che sono chiusi di sera, nei fine settimana e nei giorni festivi e non è pertanto utilizzabile in caso di necessità. Il dato è stato stimato da Italian Resuscitation Council, società scientifica senza scopo di lucro che riunisce medici, infermieri e operatori esperti in rianimazione cardiopolmonare, all’interno di un contributo pubblicato sulla rivista internazionale Resuscitation Journal. 

Fondamentale rendere i defibrillatori disponibili a tutte le ore

Gli esperti sono partiti dall’analisi dei 115 defibrillatori presenti e registrati alle centrali operative del sistema di emergenza sanitaria, come stabilisce la legge 116 del 2021, nei centri storici di due città, Bologna (86 DAE) e Cuneo (29 DAE) e hanno notato che molti di questi si trovavano all’interno di edifici chiusi di sera, di sabato e di domenica. In particolare, questa situazione riguardava il 76% dei DAE di Cuneo e l’81% dei defibrillatori di Bologna. I dati raccolti a Bologna e Cuneo rappresentano un campione significativo dei DAE complessivamente installati e registrati alle centrali del 112-118 nelle due regioni (in totale 2.953 in Piemonte e 9.364 in Emilia-Romagna) e pone il problema di come rendere questi preziosi strumenti maggiormente disponibili tutti i giorni e a tutte le ore. 

Installare i defibrillatori in teche situate in luoghi pubblici

“E’ di vitale importanza, ove possibile, portare i defibrillatori fuori dagli edifici installando nei luoghi pubblici teche, oggi disponibili a costi contenuti, attrezzate per proteggere i DAE dagli agenti atmosferici e dai furti”, commenta Guglielmo Imbriaco, membro del comitato scientifico di IRCe co-autore della “letter to editor” pubblicata su Resuscitation Journal. “Altrettanto importante è introdurre quanto prima un’applicazione nazionale per cellulari che geolocalizzi tutti i DAE attivi sul territorio, come già prevede la legge 116 del 2021 sui defibrillatori, così che i cittadini possano individuarli con estrema rapidità in caso di emergenza”, aggiunge.

Il costo delle teche si aggira tra i 300 e i 500 euro

La collocazione dei DAE nei luoghi pubblici all’aperto è possibile grazie a specifiche teche, con un costo compreso tra compreso tra i 300 e i 500 euro, progettate per rendere visibili i defibrillatori e proteggerli dalle intemperie. Un esperimento di questo tipo è stato condotto, per esempio, in un comune in provincia di Cuneo, Busca, dove i 25 DAE pubblici sono sempre a disposizione dei diecimila abitanti, essendo collocati tutti all’esterno degli edifici.  Per prevenire i furti, oggi molti DAE sono dotati di schede SIM che li geolocalizzano. Inoltre, specifiche assicurazioni che includano nel costo del defibrillatore un piano pluriennale di manutenzione e tutele contro gli atti vandalici potrebbero favorire la loro collocazione all’aperto, secondo gli esperti che hanno firmato la proposta.

Un’applicazione nazionale per geolocalizzare i defibrillatori

Tra loro, Federico Semeraro, presidente di European Resuscitation Council (ERC), la società scientifica che riunisce gli esperti europei di rianimazione cardiopolmonare, che osserva: “La gestione dei DAE pubblici è un elemento cruciale per garantire un intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco extraospedaliero. È necessario sviluppare strategie innovative per il loro posizionamento, manutenzione e accessibilità in tutte le ore del giorno al fine di massimizzarne l’efficacia e rendere equo l’accesso alla possibilità di utilizzo da parte della popolazione”. Altro aspetto essenziale per rendere tempestivi i soccorsi in caso di arresto cardiaco e migliorare la sopravvivenza è l’introduzione dell’applicazione nazionale, già prevista dalla legge 116 del 2021 che geolocalizzi i DAE presenti nelle città e permetta di individuarli subito attraverso i cellulari. 

Gli arresti cardiaci sono 400mila ogni anno in Europa

Oggi mappe online sui defibrillatori presenti sul territorio sono state realizzate in alcune regioni: tra queste la Lombardia (21.312 DAE censiti), i già citati Piemonte (2.953 DAE censiti) ed Emilia-Romagna (mappa disponibile sull’applicazione DAErespondER / 9.364 DAE censiti con l’installazione prevista di ulteriore 1000 DAE, grazie a un progetto regionale), Friuli – Venezia Giulia (mappa disponibile sull’applicazione FVG DAE / oltre 2.000 DAE censiti), Sardegna (854 DAE censiti). Gli arresti cardiaci sono 400.000 ogni anno in Europa, di cui 60.000 circa in Italia e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi anche con il defibrillatore. La sopravvivenza finale è di circa l’8%. Insegnare a tutti a riconoscere un arresto cardiaco e le azioni da compiere, a partire dalla rapida attivazione dei soccorsi attraverso il 112, è essenziale in quanto la possibilità di sopravvivenza all’arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa.

 

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