L’Osservatorio Civico di Cittadinanzattiva sulla medicina personalizzata presenta una analisi sull’istituzione nelle regioni dei Molecular Tumor Board e la ricognizione sulle strutture che eseguono Next Generation Sequencing
Negli ultimi anni un nuovo approccio terapeutico nella cura dei tumori si sta sempre più affiancando al tradizionale modello istologico. Questo approccio “genomico” si basa sull’analisi del DNA tramite test di Next Generation Sequencing (NGS), che consente di individuare le alterazioni molecolari responsabili dell’insorgenza del tumore. Tali alterazioni possono essere trattate con farmaci mirati, indipendentemente dalla sede o dall’organo del tumore. Questa precisione nella terapia può offrire nuove prospettive nel trattamento del cancro, portando speranza a molti pazienti. Oggi, dunque, la sfida è garantire che i progressi scientifici siano trasferiti nella pratica clinica e che vi sia accesso equo ai benefici per i pazienti oncologici. Per questo, Cittadinanzattiva ha istituito l'”Osservatorio civico sulla medicina personalizzata. NGS e MTB” che, oggi, ha presentato un’analisi sull’istituzione nelle regioni dei Molecular Tumor Board e la ricognizione sulle strutture che eseguono Next Generation Sequencing. (link ai documenti)
“L’Osservatorio civico sulla medicina personalizzata ha condotto questo lavoro con l’obiettivo di proporre alle Istituzioni nazionali alcune azioni concrete ed orientate a offrire soluzioni nel breve e nel lungo periodo per implementare il modello della medicina di precisione nel nostro Paese e per garantire equità di accesso ai test NGS e alle terapie mirate. Tra le priorità ne indichiamo due come particolarmente urgenti: la costituzione e la piena operatività del Centro di Coordinamento Nazionale Unico dei MTB; la previsione nella prossima Legge di Bilancio di risorse aggiuntive al Fondo per il potenziamento dei Test NGS, in attesa che gli stessi vengano inseriti nei Lea di cui auspichiamo un rapido aggiornamento nel corso del 2025”, spiega Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva.
Il Report riassume i risultati dello stato dell’arte regionale, finalizzato ad analizzare il livello di implementazione dell’oncologia di precisione nel nostro Paese e a contribuire a stimolare l’attuazione di misure e azioni che assicurino un trattamento oncologico equo e accessibile per quei pazienti che possano giovarne. Il Molecular tumor board è un organismo di secondo livello composto da varie figure specialistiche che interviene su attivazione del GOM (Gruppo Oncologico Multidisciplinare) per valutare i risultati dei test NGS (tecnologie di profilazione genomica) e individuare le opzioni terapeutiche per i pazienti con tumore in fase avanzata, per i quali non ci sono terapie disponibili.
Veneto, Toscana, Liguria, Campania, Piemonte/Valle D’Aosta, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo, Umbria hanno deliberato il MTB prima della legge 233/2021 e del successivo Decreto Ministeriale 30 maggio 2023. che lo hanno istituito. A seguito del decreto hanno deliberato o aggiornato la precedente direttiva: Liguria, Sardegna, Umbria, Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia, Marche, Molise e Lombardia (quest’ultima di recente emanazione). Mancano all’appello: Basilicata, PA Bolzano e PA Trento. Per il Lazio, infine, risulta un MTB a livello aziendale e in FVG una delibera con la proposta di istituirlo.
Per quanto riguarda invece i Centri specialistici che utilizzano le tecnologie di profilazione genomica con NGS (Next Generation Sequencing), si è effettuata una ricognizione regionale per individuare le strutture attive sia in regime pubblico che in privato convenzionato. La ricostruzione è risultata molto complessa sia per la difficoltà di reperire agevolmente la documentazione normativa all’interno di alcuni siti istituzionali e regionali, ma anche perché le Regioni hanno seguito modalità, normative e tempistiche differenti. È emersa una importante eterogeneità dal punto di vista della numerosità dei centri: ad esempio, Lombardia e Sicilia sono le regioni con più strutture a fronte di Abruzzo, Basilicata, Molise, PA di Bolzano e Sardegna che contano un centro per l’esecuzione di questi test. Il Molise si è “appoggiato” al Pascale di Napoli (con protocollo d’intesa) in attesa di individuare un centro presso il Cardarelli di Campobasso. Altre regioni hanno individuato i centri per aree geografiche/organizzazione territoriale o aree vaste, come ad esempio la Calabria, l’Emilia Romagna, le Marche, il Friuli Venezia Giulia e la Toscana. La Liguria ha adottato un sistema Hub & spoke. Non è stato possibile stilare un elenco puntuale di centri per tutte le Regioni per la difficoltà a reperire l’eventuale delibera o perché si è ancora in attesa di emanazione (Campania, Lazio, PA di Trento, Puglia, Umbria). Oltre all’esame dei provvedimenti su MTB e centri è stata lanciata una survey destinata agli assessorati regionali, alle società scientifiche e al coordinamento reti/agenzie regionali salute, con lo scopo di integrare l’attività di analisi normativa e verificare l’effettiva operatività dei MTB e i volumi di attività dei centri (ossia i pazienti presi in carico) e cogliere eventuali criticità organizzative.
Inoltre entro il 2025 – 2026 occorre:
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