Il nuovo orizzonte terapeutico è stato aperto dai ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dell’Università Statale di Milano, grazie ad uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature Communications e sostenuto da Airc e dall’European Research Council
Esiste una rete di comunicazione interna alla cellula che potrebbe avere un ruolo importante nello sviluppo e la diffusione dei tumori. Inibire questa comunicazione intercellulare potrebbe, dunque, frenare anche la crescita del tumore. È questo, in sintesi, il nuovo orizzonte terapeutico aperto dai ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dell’Università Statale di Milano, attraverso uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature Communications e sostenuto da Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro e dall’European Research Council (ERC).
“La nostra ricerca – spiega Sara Sigismund, responsabile scientifica dello studio, ricercatrice del Dipartimento di Oncologia Molecolare IEO e Professore Associato alla Statale di Milano – ha rivelato che un particolare recettore per fattori di crescita, noto come EGFR, può comunicare direttamente con alcuni organelli all’interno della cellula. Gli EGFR sono coinvolti in molte funzioni biologiche essenziali, come la proliferazione, la sopravvivenza o la migrazione, ma anche in malattie come il cancro. Abbiamo dimostrato che, quando questi recettori vengono attivati da alte concentrazioni di uno specifico fattore di crescita, alcuni organelli all’interno della cellula si avvicinano alla superficie cellulare dove sono localizzati i recettori attivati”, aggiunge.
“Tra questi organelli – continua la ricercatrice – vi sono il reticolo endoplasmatico, un sistema di membrane intercomunicanti della cellula e i mitocondri, responsabili della produzione di energia. Grazie al loro spostamento, i recettori attivati possono interagire direttamente con il reticolo endoplasmatico e i mitocondri, influenzandone la funzione metabolica e causando un aumento della produzione di energia, con un doppio risultato. Da un lato, è promossa la rimozione del recettore dalla superfice cellulare e la sua degradazione, dall’altro lato, viene stimolato il macchinario cellulare responsabile del movimento cellulare”.
“La conseguenza è l’eliminazione delle ‘antenne’ dei fattori di crescita che, non trovando più recettori a cui legarsi, non sono più in grado di trasmettere alla cellula i propri ordini di proliferazione. Pertanto, la rete di comunicazione interna tra gli organelli sembra essere importante per garantire un’adeguata risposta cellulare a concentrazioni elevate di fattore di crescita: una reazione in grado di inibire la crescita cellulare e promuovere il movimento della cellula stessa. Questa rete – conclude la ricercatrice – potrebbe essere alterata nei tumori” . Una scoperta importante, dunque, che potrebbe indicare una nuova strada da seguire a tutti gli scienziati impegnati nella ricerca di una cura per il cancro.
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