Una nuova ricerca quantifica gli effetti negativi del cambiamento climatico, individuando anche le zone più a rischio, combinando dati climatici e sanitari provenienti da 130 paesi
Malnutrizione, ritardi nella crescita, fino all’aumento della mortalità: le conseguenze che la siccità e le ondate di calore possono avere sulla salute dei bambini sono tutte devastanti. A quantificare gli effetti negativi del cambiamento climatico, individuando anche le zone più a rischio, è una nuova ricerca “Climate, weather, and child health: quantifying health co-benefits”, pubblicata su Environmental Research Letters, che combina dati climatici ad alta risoluzione con dati sanitari provenienti da 130 Paesi. Gli autori hanno incrociato i dati climatici, concentrandosi su siccità e ondate di calore, di ogni luogo esaminato con quelli sulla mortalità infantile, sulla malnutrizione e sui ritardi di crescita, “per stimare – sottolineano gli scienziati – sia gli effetti più graduali che quelli acuti”. Oltre ai fattori climatici, sono stati considerati anche quelli socioeconomici come il reddito e l’istruzione.
L’obiettivo è di guidare le politiche sanitarie locali, sottolineando i benefici che derivano dagli scenari a basse emissioni, rispetto a quelli ad alte emissioni: “I cambiamenti climatici influiscono negativamente sulla salute umana in una serie di modi complessi e i bambini sono particolarmente vulnerabili – scrivono gli scienziati nell’abstract della ricerca -. Quantificare gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sulla salute e identificare i luoghi in cui i bambini sono maggiormente a rischio può aiutare l’elaborazione di politiche basate sull’evidenza”. Inoltre, per indirizzare l’azione politica verso i cambiamenti più appropriati, i ricercatori hanno analizzati i benefici, in termini di salute, riscontrati tra i bambini che vivono in luoghi dove sono già in atto politiche di riduzioni delle emissioni inquinanti.
“Sia gli shock climatici graduali che quelli acuti peggiorano la salute dei bambini – afferma Shouro Dasgupta del Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) del CMCC, primo autore dello studio -. Si prevede che questi impatti aumenteranno in futuro con l’aumento delle temperature e della frequenza e intensità degli eventi estremi. Dato che il cambiamento climatico ha impatti più significativi sulla salute delle popolazioni dei paesi a basso e medio reddito – continua – i benefici per la salute derivanti da una riduzione più rapida delle emissioni sono verosimilmente maggiori in questi paesi”. Ad affrontare rischi più elevati nel medio termine per mortalità infantile, paesi come Arabia Saudita, Ciad, Kuwait e Burkina Faso. Nel lungo termine anche Sudan, Etiopia, Kenya, Niger, Mali e Mauritania. “Il nostro studio evidenzia chiaramente i benefici per la salute che possono essere ottenuti in tutto il mondo con maggiori sforzi per ridurre le emissioni e adattarsi al cambiamento climatico già in corso”, aggiunge Elizabeth Robinson, direttrice del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment, LSE, e coautrice dello studio.
“Una particolare novità del nostro lavoro è che le ondate di caldo hanno impatti diversi sulla salute e sullo sviluppo dei bambini a seconda dei livelli di ricchezza – dicono gli autori – Nello specifico, una maggiore ricchezza annulla parzialmente gli impatti negativi delle ondate di caldo. Poiché si prevede che il cambiamento climatico si tradurrà in una diminuzione del reddito e in un aumento della disuguaglianza, è probabile che aumenti anche l’eterogeneità degli impatti sulla salute dei cambiamenti climatici tra i diversi contesti di ricchezza e reddito. I nostri risultati sono coerenti con la letteratura che rileva, ad esempio, che le condizioni di siccità sono associate sia all’arresto della crescita, che al deperimento e che il caldo estremo è collegato ad un’ampia gamma di esiti negativi sulla salute. Confermiamo, inoltre, l’importanza dei determinanti socioeconomici della salute, tra cui la ricchezza e i livelli di istruzione dei genitori, che evidenziano come la crescita economica dei paesi a basso reddito sia essenziale sia per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, che – concludono gli autori – per contrastare il cambiamento climatico”.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato