Lo studio internazionale che unisce la matematica all’epidemiologia dimostra l’importanza del mantenimento delle misure anti-Covid per non vanificare la campagna vaccinale
La seconda ondata di Covid-19 che lo scorso inverno ha travolto l’Europa e gli Stati Uniti era prevedibile. Infatti era stata prevista da uno studio internazionale che ha coinvolto scienziati dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, della Reykjavik University, dell’Università di Lione e della Southern Denmark University, pubblicato su Nature Science Reports.
La particolarità di questo studio risiede soprattutto nella metodologia adottata, che combina informatica, dati di volo statunitensi e strumenti matematico-fisici per descrivere, spiegare e prevedere le onde pandemiche anche tenendo conto della strategia vaccinale. I risultati i questa ricerca, coordinata dal fisico federiciano Francesco Sannino, evidenziano che il distanziamento sociale è ancora un’arma fondamentale per combattere la pandemia, arginando la seconda ondata ancora in corso negli Usa e impedendo che se ne verifichi una nuova.
Lo studio ha messo in relazione dati reali sulla mobilità umana con il modello matematico “The epidemic Renormalization Group – eRG”. Una moderna tecnica basata su principi fisici ideata dal professore Francesco Sannino recentemente impiegata per comprendere, ridurre e prevenire la diffusione del Covid-19 negli Stati Uniti. Questo ha permesso di analizzare anche l’impatto della campagna vaccinale sull’attuale onda pandemica.
I dati utilizzati sono della OpenSky Network, un’associazione senza scopo di lucro che fornisce accesso aperto ai dati del controllo del traffico aereo per scopi di ricerca. Il modello matematico è stato prima testato e calibrato utilizzando i dati sulla progressione della pandemia nella prima ondata. Ad emergere, il dato secondo cui la mobilità e gli spostamenti hanno un ruolo determinante nel favorire il diffondersi dell’epidemia, nonostante l’avanzamento della campagna vaccinale. Il motivo? Senza un’adeguata copertura di massa e con il concomitante permesso agli spostamenti, l’infezione non solo continua a diffondersi, ma trova modi potenzialmente infiniti per aggirare l’ostacolo: mutare, nelle famose varianti.
«La nostra analisi dimostra chiaramente che è necessaria una vigilanza continua per quanto riguarda il distanziamento sociale e le altre misure non farmaceutiche, poiché non tutti possono essere vaccinati contemporaneamente e perché c’è un considerevole lasso di tempo dalla vaccinazione all’immunità – spiega il professore Sannino -. A differenza di altri studi la nostra strategia è stata quella di investigare l’evoluzione del virus in tutte le regioni del mondo. Questo ci ha permesso di ridurre quanto più possibile gli inevitabili pregiudizi che emergono quando ci si sofferma su aree geografiche ristrette, e allo stesso tempo di osservare proprietà universali nella trasmissione e diffusione del virus, ma soprattutto si è dimostrato molto efficiente nel descrivere la diffusione tra diverse regioni del mondo. Inoltre, la metodologia adottata in questo studio applicabile a qualsiasi epidemia di origine virale, caratterizzate appunto dall’emergere delle varianti».
«Sin da agosto 2020 – continua Sannino – avevamo previsto, attraverso centinaia di simulazioni e grazie alle informazioni sulla prima onda pandemica, che la seconda onda in Europa sarebbe avvenuta tra la fine di agosto e primi mesi del 2021. Le nostre simulazioni e previsioni erano state concepite per preparare i governi, le industrie e i cittadini dei vari stati europei per prendere le giuste misure per evitare, ritardare e/o diminuire l’impatto della seconda ondata pandemica. Per esempio, l’Italia ha fatto scelte migliori rispetto alla Francia».
«I nostri risultati – prosegue il fisico – sottolineano l’importanza di utilizzare modelli fisici e matematici efficienti che insieme ai dati del mondo reale sulla mobilità umana relativi alla pandemia, sono in grado di dare indicazioni su strategie di salute pubblica da adottare. Ciò è particolarmente importante per quanto riguarda una pandemia così complessa come quella da Sars-Cov-2, in cui i fattori in gioco sono tanti. I dati del traffico aereo sono unici in quanto contengono informazioni del mondo reale sui viaggi tra stati e sono quindi preziosi per studiare la diffusione della pandemia su larga scala. Tali informazioni – conclude – giocano un ruolo importante per dare disposizioni volte a mitigare l’impatto della pandemia e per garantire il successo di una compagnia vaccinale».
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