Il mondo non e’ ancora sulla buona strada per porre fine all’epidemia di Aids entro il 2030, ma e’ ancora “possibile” arrivarci. Lo hanno annunciato oggi le Nazioni Unite chiedendo un maggiore sostegno finanziario per questi sforzi. La road map presentata nel nuovo rapporto Unaids “mostra che un successo in questi termini e’ ancora possibile […]
Il mondo non e’ ancora sulla buona strada per porre fine all’epidemia di Aids entro il 2030, ma e’ ancora “possibile” arrivarci. Lo hanno annunciato oggi le Nazioni Unite chiedendo un maggiore sostegno finanziario per questi sforzi. La road map presentata nel nuovo rapporto Unaids “mostra che un successo in questi termini e’ ancora possibile durante questo decennio”, ha sottolineato il direttore esecutivo dell’organizzazione, Winnie Byanyima. Si tratta soprattutto di una scelta politica e finanziaria, secondo Unaids, che sta guidando l’azione su scala globale per “porre fine all’epidemia come minaccia per la salute pubblica entro il 2030”, nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati nel 2015.
Il rapporto mostra che “non siamo ancora sulla strada per porre fine all’Aids, ma che noi possiamo scegliere di intraprendere questa strada, ed e’ una scelta”, ha aggiunto Byanyima nel corso di una conferenza stampa. L’organizzazione chiede di affrontare le disuguaglianze, sostenere le comunita’ e le organizzazioni della societa’ civile nella risposta e garantire finanziamenti adeguati e sostenibili. Byanyima ha osservato che i progressi sono stati maggiori nei Paesi e nelle regioni che hanno investito di piu’ finanziariamente e ha citato l’Africa orientale e meridionale dove le nuove infezioni sono diminuite del 57% dal 2010.