Salute 31 Ottobre 2016 10:46

OSAS e apnee notturne, parla W.K. Thornton (Baylor College Tex): «Una vera e propria epidemia negli Usa e in Italia»

Sindrome delle apnee ostruttive del sonno, una malattia molto diffusa che mette a rischio quasi due milioni di italiani. Ce ne parla il professore texano W.K. Thornton, massima autorità in campo di medicina del sonno: «Osas causa di obesità, problemi di apprendimento e colpi di sonno alla guida»

In Italia sono 1.600.000 i pazienti affetti da OSAS, la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno. La patologia oltre a comportare al Sistema Sanitario Nazionale una spesa di circa 3 miliardi di euro, può aggravare situazioni di malessere preesistenti quali ipertensione e cardiopatie. Di questa malattia negli ultimi tempi si comincia a parlarne più diffusamente anche nell’ambito odontoiatrico, in quanto il dentista si trova in una situazione di vantaggio clinico e assistenziale, rispetto ad altri operatori sanitari, perché in grado di evidenziare segni e sintomi di Osas più tempestivamente. A questo proposito ai nostri microfoni una delle massime autorità in campo medicina del sonno, il Dr. W. Keith Thornton Clinical Assistant Professor presso A&M Baylor College of Dentisty in Texas.

Osas ha un impatto sociale sempre più importante, si stima appunto che nella popolazione italiana siano quasi due milioni i soggetti potenzialmente a rischio.

«Questo problema del sonno è veramente un’epidemia e la vedo non solo negli Stati Uniti ma anche in Italia. C’è un problema effettivamente medico, la mancanza di sonno causa nei bambini problemi di apprendimento, negli adulti può essere motivo di problemi di sonno alla guida e anche di obesità, il problema è reale ed effettivo».

La consapevolezza della classe medica si unisce anche all’evoluzione della tecnologia sia nella diagnosi, si pensi agli esami come la polisonnografia, che un tempo erano molto complicate e che adesso stanno diventando più semplici nel trattamento.

«Tenendo sotto controllo l’evoluzione del mercato si evince che tra un anno o due tutti avranno delle app sul cellulare in grado di monitorare il problema e fare delle diagnosi semplici. In ogni caso la miglior diagnosi rimane il compagno di letto che può fare valutazioni sulle abitudini di respirazione notturna».

Come affrontano il problema i sistemi sanitari nazionali, sappiamo che il sistema negli Stati Uniti è leggermente diverso rispetto a quello italiano che è a forte base pubblica. Come i diversi sistemi sanitari affrontano questo tipo di patologia problematica?

«Io ritengo che il dentista sia il medico più adatto a fare diagnosi rispetto alla patologia Osas. Noi dentisti, grazie anche alla nostra formazione, siamo competenti nella valutazione di questo problema e dovremmo curare dall’ 80 al 90% di queste persone».

 

Per saperne di più leggi anche Un allarme sociale chiamato OSAS. Apnee del sonno, medici tenuti a segnalazione per rinnovo patente

Nei prossimi numeri di Sanità Informazione saranno presenti ulteriori approfondimenti sulla patologia OSAS.
Per partecipare al dibattito, fare domande o dare risposte, scrivere una email all’indirizzo redazione@sanitainformazione.it

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