Salute 13 Dicembre 2016 13:51

Osas, consapevolezza rischi. Gasparini (Aipo): «Patologia sottovalutata, più diagnosi»

L’impatto sulla società della malattia del sonno diventa sempre più importante. Ai nostri microfoni lo penumologo Stefano Gasparini: «Manca una cultura generale sia per il medico che per il paziente. Occorre sensibilizzare sul problema»

Osas conta quasi 2 milioni di pazienti in Italia. Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della diagnosi e del trattamento diventa necessità indiscutibile per il bene della comunità e a ribadire il concetto ci pensa Stefano Gasparini, Pneumologo e Professore specializzato in Malattie Respiratorie presso l’Università Politecnica Marche e Presidente Nazionale Aipo (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri).

Le malattie respiratorie del sonno hanno un impatto sociale sempre più importante. Come si affrontano e quale è il livello di consapevolezza dei medici e dei cittadini?

«Osas è un capitolo relativamente nuovo. In realtà la malattia del sonno esisteva anche in passato, basta pensare alla ‘Sindrome di Pickwick’, definita dal nome di un personaggio di Dickens, il cocchiere che si addormentava sulla sua carrozza per la sonnolenza notturna. Di questa sidrome se ne parlava secoli fa, oggi sebbene la patologia sia stata studiata e analizzata comunque ritengo che sia ancora sottovalutata. Purtroppo vi è una grossa parte sommersa di questa patologia, di soggetti che hanno problemi durante il sonno e che non hanno ancora sviluppato sintomi diurni. Questi soggetti a rischio, possono essere causa di infortuni stradali e infortuni sul lavoro. Per sollevare questa parte nascosta dell’iceberg, c’è bisogno di tante azioni, la prima è quella educativa, molti medici, molti specialisti non conoscono queste problematiche. Ci sono pazienti che sono curati per anni per disturbi cardiaci, ad esempio fibrillazione atriale, alla cui base c’è un disturbo respiratorio del sonno che però non viene rilevato. Detto questo arriviamo al punto dell’educazione, nei corsi di medicina e chirurgia si parla un’ora o due ore di queste problematiche e questo è un serio problema. Dobbiamo adeguare anche i programmi educazionali sia del corso di laurea che delle scuole di specializzazione comprendendo che questa è una patologia importante che nei prossimi anni avrà un impatto epidemiologico ancora maggiore e dobbiamo formare operatori sanitari ad affrontare nel migliore dei modi il problema»

La ricerca e la medicina hanno fatto grandi progressi su questo tema, nel campo tecnologico e della diagnosi quali le novità più rilevanti?

«Oggi è possibile diagnosticare queste patologie con semplici monitoraggi che possono essere fatti a domicilio del paziente. La telemedicina può svolgere un ruolo importante, in Italia siamo un po’ indietro purtroppo ma la telemedicina oggi è applicata in tantissime condizioni ad esempio nel monitoraggio della insufficienza respiratorie, nelle bronco bremopatie cronico ostruttive, in tante patologie croniche, potrebbe sicuramente alleggerire i costi e gli aggravi per le strutture sanitarie, però su questo c’è ancora molto da lavorare perché nel nostro paese, tranne alcune sporadiche isole dove queste esperienze vengono sviluppate in maniera più approofndita, manca una cultura generale che consenta di incentivare i  collegamenti telematici tra domicilio e strutture sanitarie»

Articoli correlati
Telemedicina per le apnee notturne: uno studio italiano ne dimostra l’efficacia
Un modello di assistenza che consenta di monitorare da remoto il paziente con apnee ostruttive del sonno (OAS) e che preveda una centrale medica di assistenza, è in grado di migliorarne l’aderenza alla terapia e i risultati clinici. Questa evidenza emerge da uno studio italiano attualmente in corso di valutazione presso la rivista Sleep and Breathing
Giornata mondiale del sonno: ora le apnee si curano a casa
Attivo il servizio di polisonnografia domiciliare del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con Ve.Di.Se. Hospital Spa
OSAS e malattie cardiovascolari: il rischio aumenta. L’analisi del cardiologo
Nei pazienti con OSAS (sindrome da apnee ostruttive del sonno) l’incidenza di ipertensione arteriosa, aritmie, scompenso cardiaco, ictus e cardiopatia è maggiore, a confermarlo gli studi più recenti. Con il cardiologo Filippo Scalise (Policlinico Monza) analizziamo questa connessione tutt'altro che scontata
Dopo il Covid-19, la pneumologia guarda al futuro
Parte la “Next generation. Pneumologi di domani a confronto” nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza a Roma. Fino a domenica 5 dicembre i lavori in presenza e online del convegno SIP/IRS a cura di Francesco Lombardi e Carlo Vancheri
Apnee ostruttive del sonno, a cosa deve fare attenzione un odontoiatra per riconoscerle in adulti e bambini?
Intervista al professor Luca Levrini, odontoiatra dell’Università degli Studi dell’Insubria di Como e Varese
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Giornata autismo, le iniziative Iss: “Dal monitoraggio alla rete per le emergenze comportamentali”

In occasione della Giornata della consapevolezza sull’autismo l'Iss fa il punto sulle attività in corso e annuncia un Convegno per il 14 aprile
di I.F.
Nutri e Previeni

World Obesity Day, l’appello alle Istituzioni: “Inserire l’obesità nei Lea e tra le patologie croniche”

Dalle organizzazioni italiane aderenti e partner della World Obesity Federation una lettera aperta rivolta alle Istituzioni. L’onorevole Pella: “Ad aprile l’approvazione della Legge ...
Nutri e Previeni

Dieta Mediterranea, elaborate le prime linee guida per l’applicazione terapeutica

Il documento è stato elaborato da SINPE e SIPREC, con il supporto metodologico dell’Iss
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. “La sopravvivenza aumenta, ma recidive e infezioni restano una minaccia”

In occasione del mese di sensibilizzazione sul mieloma multiplo, l’AIL pone l’attenzione su tre aspetti fondamentali per chi convive con questa patologia: l’aumento della sopravviven...
di I.F.