Jessica Faroni, presidente di Aiop Lazio, rimarca ai nostri microfoni: «L’Ospedalità privata è accanto al Ssn di cui fa parte, le strutture sono pronte a vaccinare». Come già succede in qualche città
La vaccinazione di massa è una prova importante per tutti i sistemi operativi in Europa, l’Italia in questo non fa eccezione. Il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo, ha paragonato più volte la situazione attuale a quella di un conflitto mondiale. Mettere al sicuro i 60 milioni di abitanti italiani significa utilizzare mezzi e strutture originariamente destinati ad altro.
Non solo teatri e auditorium, ma stadi, palazzetti e centri commerciali. Figliuolo ha corretto la rotta del suo predecessore, Domenico Arcuri, che parlava di hub vaccinali costruiti ad hoc, in favore del riuso di locali già pronti. Non è mancato il supporto dell’ospedalità privata, che si è schierata accanto allo Stato per velocizzare le manovre. Sanità Informazione ha intervistato Jessica Faroni, presidente Aiop Lazio (Associazione Italiana Ospedalità Privata) che ha confermato questo impegno.
«L’ospedalità privata – ha detto – si è messa a disposizione dello Stato e del sistema sanitario nazionale di cui facciamo parte per le vaccinazioni. In tante strutture le vaccinazioni del personale stesso sono state fatte in sede e ora probabilmente alcune saranno sede della vaccinazione della popolazione generale».
«Si farà la prenotazione regionale dove, come già oggi nella Asl Roma 1 – ha aggiunto – compaiono delle strutture che appartengono all’ospedalità privata. Dobbiamo tutti darci una mano: è una pandemia, una guerra che stiamo affrontando e per cui nessuno si può tirare indietro. Vaccinarsi è importante e che sia fatto in presenza di un medico, per cui spesso l’organizzazione è difficile. Noi siamo agevolati perché siamo strutture fornite e quindi riusciamo ad essere veloci. Quando si deve vaccinare tutta la popolazione mondiale c’è bisogno di un’organizzazione chiara per velocizzare il percorso che ci libererà di questo virus».
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