A tessere le fila del Congresso il tema delle “prove di efficacia”, in particolare di come le evidenze scientifiche possano diventare parte della pratica clinica quotidiana e contribuire alla costruzione di un rapporto con il paziente basato sull’informazione e la trasparenza
Ricerca osteopatica, Evidence Based Practice, patto terapeutico, interdisciplinarietà, sono solo alcune delle parole chiave del IV Congresso Nazionale ROI, Registro degli Osteopati d’Italia, dal titolo “Le prove di efficacia: il patto terapeutico tra paziente ed osteopata” organizzato di recente a Milano. L’evento è stato il primo da quando, il 15 febbraio 2018, il Decreto Lorenzin che ha individuato la professione sanitaria di osteopata, è diventato legge (Legge 3/2018).
«Il quarto Congresso ROI è stato particolarmente importante per l’osteopatia in Italia, per il significato simbolico, è il primo post Legge 3/18, e per le tematiche affrontate – è intervenuta Paola Sciomachen, presidente del ROI -. L’auspicio è che si possa partire da qui per un cambiamento culturale fra tutti i professionisti della salute e che gli osteopati italiani si avvicinino sempre più alla letteratura scientifica. Diventando professione sanitaria ci auguriamo ci siano più opportunità per sviluppare la ricerca in ambito clinico. Dobbiamo continuare a mettere in campo la nostra competenza, la nostra esperienza, la capacità di giudizio e anche la ricerca come strumento utile per una gestione consapevole ed informata del paziente, in grado di identificare l’appropriatezza dell’intervento osteopatico nonché i suoi limiti in un’ottica di cura in cui è centrale la salute del paziente».
Anche Maria Vicario Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO), in occasione del Congresso, ha ribadito il totale sostegno agli osteopati da parte di tutta la Federazione: «Con l’ingresso nel maxi Ordine degli osteopati auspichiamo di sviluppare nuove collaborazioni, come già sta avvenendo nella ricerca, dove le due professioni stanno lavorando insieme per la valutazione della postura delle donne in gravidanza. Altri ambiti di ricerca potrebbero essere in un prossimo futuro fortemente attenzionanti dalla figura professionale dell’ostetrica e dalla figura dell’osteopata, per la quale si auspica un rapido riconoscimento attraverso la regolamentazione dello specifico profilo professionale come indicato dalla Legge 3/2018».
Sul tema del riconoscimento dell’osteopatia e dell’integrazione con le altre professioni sanitarie è intervenuta anche la Presidente della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), Barbara Mangiacavalli: «La nostra Federazione guarda con attenzione al processo di sviluppo professionale degli osteopati. Esistono già aree di collaborazione tra le due professioni, in un contesto sanitario in cui i pazienti hanno sempre più bisogno di competenze multi professionali capaci da integrarsi fra loro. Sarebbe auspicabile che tali collaborazioni nascessero già nelle aule universitarie e soprattutto nei progetti di ricerca che portano alla maggiore armonizzazione delle singole competenze. Il tema del Congresso ROI pone l’accento sulla ricerca e le evidenze disponibili per garantire al cittadino delle cure sicure e di qualità, un tema molto caro anche agli infermieri per la responsabilità che sentiamo verso gli assistiti. In quest’ottica – ha concluso – di collaborazione sinergica vi siamo accanto e siamo d’accordo con voi nel proseguire un percorso comune che metta al centro la persona e i suoi reali bisogni di salute».