Salute 25 Luglio 2024 12:06

Osteoporosi: il 20% delle fratture avviene tra i 50 e gli 80 anni. Ortopedici Siot: “Attenzione a rischi domestici”

In occasione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra in tutto il mondo il 28 luglio, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT ribadisce l’importanza della prevenzione dei rischi cadute nei soggetti più a rischio e della diagnosi precoce per il trattamento dell'osteoporosi
Osteoporosi: il 20% delle fratture avviene tra i 50 e gli 80 anni. Ortopedici Siot: “Attenzione a rischi domestici”

Debolezza muscolare, ridotta coordinazione dei movimenti e propensione alla caduta, sono fra i principali fattori di rischio delle fratture da fragilità che, inevitabilmente, aumentano nei soggetti più anziani. In occasione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra in tutto il mondo il 28 luglio, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT ribadisce l’importanza della prevenzione dei rischi cadute nei soggetti più a rischio e della diagnosi precoce per il trattamento dell’osteoporosi. Nel periodo estivo, poi, complice l’afa e altri fattori dovuti all’età come problemi di vista, perdita di equilibrio o altre patologie, la possibilità di subire una frattura può aumentare.

Le donne sono più a rischio fratture

In generale, le donne, soprattutto dopo la menopausa, sembrano avere un rischio più alto di trauma rispetto agli uomini. Basti pensare che in Italia, secondo i dati dell’International Osteoporosis Foundation, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini. A confermarlo le più recenti Linee Guida “Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità” dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con SIOT e altre società scientifiche. “Con l’avanzare dell’età – evidenzia Alberto Momoli, presidente SIOT e direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Ospedale San Bortolo, Vicenza – la massa ossea diminuisce e la possibilità di subire una frattura aumenta”.

Attività fisica personalizzata e vitamina D per prevenire cadute e fratture

“L’attività fisica, in particolare esercizi personalizzati di rinforzo muscolare, di rieducazione all’equilibrio e alla deambulazione, hanno mostrato di ridurre sia il rischio di cadute che di traumi correlati”, spiega Momoli. “Una strategia di prevenzione delle cadute in soggetti anziani che includa esercizi fisici e un adeguato apporto di vitamina D, la cui prescrizione va sempre preceduta da un’attenta visita medica, è altamente raccomandabile. Importante poi – continua – è la valutazione dell’ambiente domestico, ove possono esservi ostacoli o pericoli modificabili quali scarsa illuminazione, fili o tappeti a terra, scarpe inadeguate e presenza di animali domestici”.

Con l’invecchiamento della popolazione l’osteoporosi rappresenta problema di salute pubblica

Come emerge dalle Linee Guida, è stato stimato che le fratture da fragilità siano responsabili di oltre 9 milioni di fratture ogni anno in tutto il mondo e possano causare eventi avversi (quali l’aumentata morbosità e mortalità), e contribuire in modo rilevante alla spesa sanitaria, pertanto, costituiscono un serio problema di salute pubblica. In Italia, a causa del continuo invecchiamento della popolazione, ci si attende che le persone più anziane, con età pari o superiore a 85 anni, superino il 12% dell’intera popolazione entro l’anno 2050. In questa prospettiva, malattie cronico-degenerative, tra cui l’osteoporosi, rappresentano una sfida non solo per gli operatori sanitari e i decisori politici, ma anche per gli individui stessi, in quanto compromettono l’invecchiamento in buona salute, l’indipendenza e la qualità della vita.

Nel 2030 le fratture da fragilità aumenteranno oltre il 23%

Inoltre, il numero totale di tutte le fratture da fragilità, sempre secondo i dati, nei cinque maggiori paesi dell’UE quali Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, e in più la Svezia, aumenterà da 2,7 milioni nell’anno 2017 a 3,3 milioni nel 2030 con un aumento del 23,3%. In particolare, per la frattura del femore prossimale e della colonna vertebrale, gli aumenti previsti sono del 28% e il 23%, rispettivamente. I fattori di rischio dell’osteoporosi, però, non sono solo l’età e il sesso: anche una precedente frattura da fragilità è, per entrambi i sessi, un importante campanello d’allarme per ulteriori fratture. Gli individui che hanno già subìto una frattura da fragilità sono maggiormente a rischio di ulteriori fratture sia nello stesso sito che in un altro sito osseo; inoltre, il rischio aumenta al crescere del numero e della severità delle precedenti fratture.

Problemi di inquadramento diagnostico e di aderenza alla terapia

Spesso, tuttavia, i pazienti non ricevono né un corretto inquadramento diagnostico, né un adeguato trattamento farmacologico, come riportato dalla Commissione Intersocietaria per l’Osteoporosi, e una consistente porzione di soggetti dopo un anno dalla diagnosi di frattura da fragilità presenta un’aderenza alla terapia non superiore al 50%. In particolare, le donne dai 50 agli 80 anni, a seguito di una prima frattura da fragilità, hanno un maggior rischio di sviluppare una seconda frattura cinque volte maggiore entro l’anno rispetto a coloro che non hanno avuto una precedente frattura o nei due anni successivi (International Osteoporosis Foundation). Nonostante ciò, il 60-85% delle donne over 50 con osteoporosi non riceve un trattamento.

Si raccomandano visite specialistiche alle donne over 50 e agli uomini over 65

“Una diagnosi appropriata e una corretta terapia – aggiunge Momoli – risultano essenziali per il trattamento della fragilità ossea e, di conseguenza, per ridurre il rischio di ulteriori fratture. Attraverso specifici esami del sangue e la mineralometria ossea computerizzata, MOC è possibile ottenere una corretta valutazione della fragilità ossea che permette quindi di identificare precocemente i soggetti ad alto rischio di sviluppare esiti negativi, consentendo l’implementazione tempestiva di contromisure preventive/terapeutiche. Raccomandiamo, in generale, visite specialistiche alle donne over 50 e agli uomini dai 65 anni in su per valutare lo stato della propria salute ossea e prevenire la comparsa di fratture”.

 

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