Parla il presidente del Congresso, il professor Giovanni Pellacani dell’Università di Modena e Reggio Emilia: «Questa tecnologia permette di fare un esame della pelle non invasivo, con immagini che hanno la stessa risoluzione dell’istologia, in grado di farci vedere cellule atipiche e alterazioni della struttura che possono far sospettare la presenza di melanoma». Poi il consiglio: «Bisogna avere attenzione e cura di sé. Se uno nota qualcosa di strano, qualcosa che non riconosce spesso è benigno, ma nel caso non lo fosse, è meglio diagnosticarlo presto»
di Federica Bosco