L’Associazione Italiana di Oncologia Medica presenta la campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione per prevenire malattie tumorali tra cui l’HPV. Giordano Beretta, Presidente Eletto Aiom: «Creare una cultura sui vaccini è il primo obiettivo, perché è da questi che si parte per la lotta contro il cancro»
«Ogni venti secondi, nel mondo, un bambino muore per malattie per cui esiste il vaccino. E in Italia ogni anno, oltre 6mila uomini e donne vengono colpiti da un tumore provocato dal Papillomavirus. Se ami tuo figlio, lo vaccini». È questo il messaggio che la ex campionessa di Tennis, Flavia Pennetta, lancia nello spot dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica nato per promuovere la prevenzione vaccinale contro il cancro.
«Creare una cultura sui vaccini è il primo obiettivo delle istituzioni – dichiara ai nostri microfoni Giordano Beretta, Presidente Eletto Aiom intervenuto alla presentazione della campagna educazionale al Ministero della Salute – perché è dai vaccini che si parte per la lotta contro i tumori. Le vaccinazioni che si fanno durante l’infanzia vedono i genitori protagonisti e il bambino soggetto passivo (perché troppo piccolo per prendere decisioni), mentre nelle vaccinazioni che si fanno da adulti è il soggetto stesso che fa una scelta ma è importante che sia guidato da chi ha più esperienza e preparazione. Quindi bisogna creare una cultura educazionale nei confronti della famiglia, dei formatori e quindi delle scuole oltre che dei ragazzi».
Alla presentazione dell’iniziativa anche Giampietro Chiamenti (Presidente Nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri), Elisabetta Iannelli (Vicepresidente Associazione Italiana Malati di Cancro) e Nicoletta Luppi (Presidente e Amministratore delegato di Msd Italia).
«Genitori, mondo medico e istituzioni devono lavorare di comune accordo per far sì che i vaccini siano sempre più sicuri e perché questo messaggio di rassicurazione sia veicolato in maniera corretta ed efficace alla comunità» spiega il Presidente Chiamenti. «Indubbiamente le cifre di morbillo nell’ultimo anno fanno più paura dei ridotti numeri di effetti collaterali dovuti ai vaccini – conclude -. Inoltre ribadisco la necessità di vaccinare il personale sanitario, sia per garantire agli operatori totale sicurezza che per dare il buon esempio».