Salute 26 Marzo 2025 13:25

Paralisi cerebrale infantile, con la realtà virtuale migliora la destrezza del movimento

Grazie ad un laboratorio che utilizza realtà virtuale, nuove tecnologie e giochi high-tech per la riabilitazione dei bambini con paralisi cerebrale e disturbi del neuro-sviluppo, è possibile ottenere rilevanti miglioramenti nel movimento, di attenzione e pianificazione
Paralisi cerebrale infantile, con la realtà virtuale migliora la destrezza del movimento

Grazie a esercizi e giochi in realtà virtuale dei  bambini con paralisi cerebrale unilaterale hanno ottenuto un aumento medio dell’ampiezza del movimento di oltre il 19% e della destrezza del 13%. I risultati sono frutto del progetto di sperimentazione dal Computer Assisted REhabilitation(CARE) Lab, inaugurato oggi presso l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Don Gnocchi di Firenze. Si tratta di un laboratorio che utilizza realtà virtuale, nuove tecnologie e giochi high-tech per la riabilitazione, a cui potranno accedere, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, piccoli pazienti tra i cinque e gli undici anni, con paralisi cerebrale infantile uni o bilaterale, disturbi del neurosviluppo, in particolare disturbi dell’attenzione (con o senza iperattività), disturbi di coordinazione motoria e disturbi dell’apprendimento. Anche in quest’ultimo ambito vi sono stati già importanti risultati sperimentali come un rilevante miglioramento dell’attenzione visiva, della flessibilità, delle capacità di pianificazione e altre abilità cognitive.

La riabilitazione divertente

“È importante tenere presente che la riabilitazione erogata dal CARE Lab è personalizzata: all’inizio del percorso il riabilitatore verifica la situazione del bambino e definisce il tipo di esercizi da effettuare – commenta Anna Cavallini, direttore del Dipartimento di neuropsichiatria e riabilitazione dell’età evolutiva della Fondazione Don Gnocchi -. Questo tipo di approccio, inoltre, offre il vantaggio di coinvolgere il bambino in modo divertente durante le sessioni di riabilitazione. Ciò aumenta la sua motivazione e l’adesione al trattamento riabilitativo neuromotorio e gli consente di sperimentare movimenti ed attività in un ambiente protetto, riducendo l’ansia da prestazione. Permette, infine, di sollecitare più tipi di attenzione, da quella sostenuta a quella selettiva ad esempio, e di esercitare non solo gli arti superiori ma anche quelli inferiori, perché i giochi prevedono l’interazione anche con immagini proiettate sul pavimento”.  La tecnologia è una grande alleata nella valutazione e nel monitoraggio dei progressi: “Le attività svolte dai bambini vengono rilevate tramite sensori e videocamere, e i terapeuti possono monitorare il percorso riabilitativo, personalizzando e adattando le attività. La personalizzazione della terapia tiene fede alle parole del nostro fondatore secondo il quale non esiste la malattia ma esistono i malati e anche la tecnologia ha senso solo se al servizio dei pazienti”, aggiunge Maria Assunta Gabrielli, Direttore IRCCS Don Gnocchi di Firenze.
“Affiancandosi alle altre due sedi della Fondazione Don Gnocchi dove è già presente – IRCCS Santa Maria Nascente di Milano e Centro ‘Bignamini’ di Falconara (Ancona) – questo innovativo servizio va a costituire un vero e proprio ‘sistema CARE Lab’ che consente alla Fondazione Don Gnocchi di portare innovativi trattamenti per queste patologie pediatriche in maniera sempre più estesa e capillare sul territorio nazionale, sia in città di grandi dimensioni sia in centri più piccoli. Oggi la Fondazione è presente in nove regioni, con 3.758 posti-letto accreditati in regime di ricovero o day hospital e 27 ambulatori territoriali”, spiega il presidente della Fondazione Don Gnocchi don Vincenzo Barbante.

 

Il Computer Assisted REhabilitation (CARE) Lab

Il laboratorio si articola in due ambienti: una stanza multimediale hi-tech e una stanza di controllo e supervisione. All’interno della stanza ad alta tecnologia i bambini svolgono riabilitazione motoria e cognitiva grazie a strumentazioni audio e video. Le attività hanno forma di gioco interattivo, che viene presentato loro in una realtà virtuale semi-immersiva, poiché le pareti della stanza raffigurano un parco giochi molto colorato e originale. I sensori e i dispositivi di misura nascosti nel laboratorio rilevano l’attività del bambino e l’elaborazione di queste informazioni fornisce le misure quantitative necessarie al monitoraggio del suo percorso riabilitativo. Il terapista ha la possibilità di personalizzare e adattare le attività ludiche in ogni sessione, tenendo conto dei bisogni riabilitativi e delle caratteristiche individuali del bambino. La strumentazione permette di raccogliere dati quantitativi e generare indici relativi alle attività svolte, contribuendo al monitoraggio continuo del percorso riabilitativo.

I giochi

Tre, sostanzialmente, sono le tipologie di gioco strutturate all’interno del laboratorio: una, denominata “La gita al parco” ha l’obiettivo di potenziare il movimento delle braccia e i diversi tipi di attenzione; la seconda – “Pronti e via” – sollecita l’attenzione, la memoria a breve termine e la memoria spaziale e visiva e richiede di raggiungere con il braccio un bersaglio in posizione fissa di fronte al bambino; nella terza – “Passo a passo” – si chiede al bambino di pianificare il percorso più efficiente per raccogliere degli oggetti virtuali, superando ostacoli che possono essere fermi o in movimento, e arrivare alla meta richiesta guardando una mappa a terra.

 

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