Salute 14 Luglio 2023 11:02

Parma, primo caso per il 2023 di infezione da virus West Nile nell’uomo. Iss: «Segnalato in un donatore di sangue»

Parma, primo caso per il 2023 di infezione da virus West Nile nell’uomo. Iss: «Segnalato in un donatore di sangue»

Primo caso confermato di infezione da virus West Nile (Wnv) nell’uomo dall’inizio della sorveglianza per il 2023, segnalato in un donatore di sangue nella Provincia di Parma, provincia gia’ colpita dalla circolazione del virus negli animali vettori. Lo rende l’Istituto superiore di sanita’ (Iss). Salgono cosi’ a 14 le Province con dimostrata circolazione di Wnv in vettori e animali, appartenenti a 5 Regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Sicilia e Sardegna. Quest’anno, spiega l’Iss sul proprio sito, la stagione di trasmissione di malattie trasmesse da insetti ha avuto un inizio precoce in Italia. La circolazione del virus West Nile, infatti, e’ stata confermata dalla presenza del virus in pool di zanzare e in avifauna nel paese gia’ nel mese di maggio 2023. Sono state di conseguenza attivate precocemente le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate.

Recentemente anche l’Ecdc ha lanciato un alert sulle zanzare invasive e i conseguenti rischi per la salute. Sebbene ad oggi non siano stati notificati casi confermati di infezione nell’uomo da virus West Nile contratti nei mesi di aprile e maggio 2023, e’ possibile che la circolazione di questo o di altri patogeni trasmessi da insetti, rileva l’Iss, possa aumentare nelle prossime settimane. Si sono inoltre verificate emergenze idro-geologiche per eventi climatici estremi in diverse Regioni Italiane.

Dal 15 maggio 2023 una forte ondata di maltempo sta interessando in particolare numerose province della Regione Emilia-Romagna dove si sono registrate esondazioni e frane. Inondazioni, esondazioni ed alluvioni, ricorda l’Istituto, sono associate all’aumento del rischio di alcune malattie infettive, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro paese. Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Malgrado siano allo studio dei vaccini, per il momento l’unico strumento preventivo contro la diffusione dell’infezione e’ soprattutto la riduzione dell’esposizione a punture di zanzare, durante il periodo favorevole alla trasmissione.

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