La pratica sportiva, non solo permette di mantenersi in forma prevenendo sovrappeso e obesità, ma anche di sviluppare coordinazione psicomotoria e prevenire patologie molto serie.
Sensibilizzare il pubblico sulla donazione di sangue, promuovendo allo stesso tempo l’importanza dello sport e di uno stile di vita sano.
È questo l’obiettivo di “Campioni per la Salute” un progetto rivoluzionario ed unico nel suo genere, ideato dall’imprenditrice Lorena Rutigliano, che ha esordito con grande successo di pubblico e partecipazione il 13 e 14 ottobre all’interno del Tennis and Friends di Roma, un evento che riunisce appassionati di sport e professionisti del settore da tutta Italia.
“Campioni per la Salute” si articola in quattro tappe in giro per l’Italia, portando il suo messaggio di solidarietà e benessere in diverse città. Il Testimonial cardine del progetto è Luigi Busà, medaglia d’oro olimpica di karate, che ha invitato il pubblico degli sportivi e non all’invito di donare sangue. “Un uomo dal cuore d’oro”, commenta Lorena. “In passato è stato obeso e, per questo, vittima, di bullismo. Poi si è riscattato proprio grazie allo sport”.
Soprattutto “Campioni per la Salute” rappresenta un importante passo avanti nella promozione della salute e del benessere in Italia: grazie all’esempio di figure sportive riconosciute il progetto punta a raggiungere un pubblico ampio e diversificato. Grande importanza ha rivestito, inoltre, l’attività di promozione sui media del capo ufficio stampa Franco Cavallaro. Figura che la Rutigliano ci tiene a ringraziare per aver portato l’iniziativa su gran parte della stampa italiana, sportiva e sanitaria.
Oltre al Carabiniere Scelto Luigi Busà, ci sarà anche la partecipazione di altri atleti e personalità dello sport, che si uniranno all’iniziativa per sostenere la causa.
Il progetto ha previsto anche dimostrazioni sul tatami che campeggia di fronte allo stand del Ministero della salute, in parte dedicato proprio a questa iniziativa.
“La pratica sportiva – spiega una nota – non solo permette di mantenersi in forma prevenendo sovrappeso e obesità, ma anche di sviluppare coordinazione psicomotoria, senso di autoefficacia, autostima, sana competizione, rispetto delle regole e rispetto degli altri”.
Il progetto ha inoltre permesso di sottolineare come donare il sangue almeno una volta l’anno riduca il rischio di sviluppare diabete mellito e patologie dell’apparato cardiovascolare.