Salute 23 Dicembre 2020 10:10

Partito il corso TO CONVEY per insegnare la comunicazione digitale agli oncologi millennial

Del Mastro (Università Genova): «Nei corsi di laurea manca formazione su comunicazione, fondamentale per il rapporto medico-paziente»

Anche il Natale 2020 sarà digitale. Famiglie e amici che non potranno incontrarsi fisicamente, organizzeranno cenoni su Zoom, apriranno regali ordinati online in videochiamata e brinderanno virtualmente alla fine di un anno senza precedenti e all’inizio di un 2021 pieno di speranza. Insomma, la pandemia da Covid-19 è riuscita ad addentrarsi in tutti gli aspetti della nostra vita, anche quelli più tradizionali. E lo ha fatto camminando a braccetto con l’innovazione digitale: abbiamo imparato a lavorare da casa, a seguire lezioni dietro un computer, a fare la spesa su internet, a dire addio ai nostri cari da un cellulare.

E il settore sanitario non è stato risparmiato da questa rivoluzione. Anche medici e professionisti sanitari hanno dovuto imparare velocemente a sfruttare la tecnologia per rimanere in contatto con colleghi e pazienti, improvvisando teleconsulti e telemonitoraggi. Ma considerato che questo cambio di paradigma della professione è destinato a rimanere, l’improvvisazione non può più essere sufficiente.

Il corso TO CONVEY

È per questo che è partito, lo scorso 14 dicembre, TO CONVEY, un corso di formazione a distanza per medici, nato dalla collaborazione tra 24ORE Business School, Università Cattolica del Sacro Cuore EngageMinds Hub, AIOM e con sponsorizzazione non condizionante di Novartis Italia, con l’obiettivo di formare 20 giovani oncologi da tutta Italia sull’impatto del digitale sulla professione. Il corso TO CONVEY, alla sua prima edizione, li guiderà attraverso modalità interattive di gestione dei pazienti, costruzione delle relazioni e comunicazione a distanza, ma anche nella gestione degli strumenti digitali funzionali alla crescita professionale, come ad esempio i canali social.

Del Mastro: «Comunicazione fondamentale, ma formazione carente nelle università»

«Purtroppo i corsi di laurea sono ancora carenti in merito alla comunicazione. Di qui l’esigenza di fornire ai giovani oncologi degli strumenti per poter gestire al meglio la comunicazione con il paziente, fondamentale per stabilire quel rapporto di fiducia che è alla base del rapporto medico-paziente – spiega la professoressa Lucia Del Mastro, Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova -. In particolar modo – aggiunge – quando il medico deve rapportarsi con pazienti affetti da una malattia, come un tumore, che ha un grosso impatto sulla loro vita e quella delle loro famiglie. Quindi questo corso intende esaminare tutti gli aspetti della comunicazione, dal linguaggio del corpo all’utilizzo della voce, che devono essere note al giovane oncologo tanto più quando la comunicazione è mediata da uno schermo».

La comunicazione per via digitale, infatti, non è la semplice trasposizione della comunicazione in presenza e necessita degli strumenti giusti per essere efficace. Va quindi conosciuta e studiata per poter sfruttare i vantaggi offerti dalla tecnologia digitale. «Il digitale è fondamentale – sottolinea la professoressa Del Mastro – perché ci consente di effettuare a distanza molte attività che invece in precedenza effettuavamo in presenza: la possibilità di esaminare gli esami, il monitoraggio del trattamento, la possibilità di inviare la documentazione necessaria al paziente tramite digitale. Tutto questo ovviamente ha facilitato il rapporto tra medico e paziente, quindi ha anche dato una nuova dimensione all’attività dell’oncologo, facilitando la gestione della malattia».

Digitale anche la comunicazione tra oncologi

Ma ad essere cambiata, in questi mesi di emergenza sanitaria, è stata anche la comunicazione tra colleghi: «Negli ultimi tempi – racconta Del Mastro – noi oncologi ci incontriamo quasi esclusivamente sulle piattaforme online, e questo ha consentito, anche nell’epoca della pandemia, di confrontarci. In oncologia il confronto è fondamentale, ad esempio per l’ottimizzazione delle strategie terapeutiche o l’impiego ottimale dei nuovi farmaci. Quindi l’avvento di queste piattaforme che consentono di vederci, di parlare, di discutere anche a distanze geografiche importanti, a mio modo di vedere rappresenta un grande passo avanti».

Il corso TO CONVEY e i social network

Senza dimenticare, infine, le tante possibilità offerte dai social network, a cui il corso TO CONVEY dedica ampio spazio e diversi approfondimenti: «Sono strumenti importanti nella comunicazione tra medici, ma che bisogna imparare a gestire – commenta la professoressa -, perché altrimenti possono avere degli effetti collaterali. Spesso infatti vengono utilizzati dai pazienti anche per acquisire informazioni sul medico, per cui è fondamentale che l’oncologo impari a gestire i social media per poter offrire al meglio la sua professionalità senza incorrere in possibili incomprensioni che possano ritorcerglisi contro», conclude.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Scadenza triennio formativo, gli Ordini richiamano gli iscritti con informativa personalizzata
Il contenuto della lettera inviata agli iscritti all'Ordine dei medici di Siena. Del Gaudio (Opi Foggia): «Evitare rischio mancata copertura assicurativa». D’Avino (FIMP): «Il Cogeaps ha agito secondo la normativa, che gli iscritti conoscono». Antonazzo (Opi Lecce): «Solo il 28% degli iscritti certificabile»
Relazioni tossiche: l’amore patologico colpisce almeno il 5% della popolazione
Gori (docente Consulcesi): «Ce ne accorgiamo solo quando sfocia in gesti estremi, necessaria sensibilizzazione tra medici ed educazione affettiva»
ECM, ultimi due mesi per mettersi in regola. Anelli: «Assicurazione a rischio»
Dopo le lettere del Cogeaps alle Federazioni (trasmesse poi agli Ordini), i principali esponenti della sanità ribadiscono ai propri iscritti l’importanza di farsi trovare in regola alla scadenza del triennio
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...