Salute 4 Aprile 2020 11:27

Patente di immunità, Rezza (ISS) frena: «Al Nord potrebbe aiutare, ma dove virus ha circolato poco serve altro»

Il Direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità invita alla cautela sui test sierologici per scoprire l’immunità da Covid-19: «Sono ancora in via di validazione, quindi bisogna avere un po’ di cautela di fronte ai risultati». Poi aggiunge: «Stiamo valutando l’uso obbligatorio delle mascherine»

Patente di immunità, Rezza (ISS) frena: «Al Nord potrebbe aiutare, ma dove virus ha circolato poco serve altro»

In questi giorni l’attenzione di governo, regioni e autorità sanitarie è sulla cosiddetta ‘fase 2’, quella della ripartenza dopo il lockdown di queste settimane. Un passaggio delicato che, se fatto nei tempi e nei modi sbagliati, rischia di far ripartire l’epidemia. Per questo si parla ovunque dei cosiddetti “test sierologici” e della “patente di immunità”: in sostanza attraverso un test del sangue si cercano gli anticorpi che dovrebbero indicare il superamento (o meno) della malattia da parte di soggetti che, di conseguenza, sarebbero in grado di riprendere l’attività lavorativa.

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, ALLO STUDIO IL “CERTIFICATO DI IMMUNITÀ” PER TORNARE GRADUALMENTE AL LAVORO

Ne abbiamo parlato con Giovanni Rezza, Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, che però invita alla cautela: «Si assume che una persona che abbia superato l’infezione in maniera sintomatica o asintomatica abbia degli anticorpi che lo proteggono – spiega Rezza -. Allora, se risultasse positivo a un test sierologico che rilevi la presenza di questi anticorpi contro il virus, si potrebbe dire che questa persona è immune. Però questi test sono ancora in via di validazione perché sono arrivati adesso sul mercato. Una valutazione accurata ancora non è stata fatta, quindi bisogna avere sempre un po’ di cautela di fronte ai risultati ».

Ma aver avuto la malattia significa esserne immune? Anche su questo, ancora non ci sono evidenze scientifiche. «In linea di massima – spiega Rezza – con le malattie infettive c’è una immunità che resta a vita. In questo caso il follow up dei pazienti non c’è, è un virus nuovo, però si pensa che una persona che abbia superato la malattia e abbia gli anticorpi, possa essere considerata immune. Ma servono studi a lungo termine».

Test sierologici sono allo studio in diverse regioni italiane: apripista il Veneto, ma poi anche Lazio, Emilia Romagna, Campania e ora anche la Lombardia. Una corsa, però, che necessita di una cabina di regia nazionale, o si rischia di avere test diversi da regione a regione. «Questo rischio c’è – continua Rezza -. Questo è uno dei motivi per cui è stato proposto uno studio nazionale che si sta definendo».

C’è poi un’altra incognita che pesa sull’utilità dei test sierologici: dove il virus ha circolato poco, non servirebbero a ripartire. «Le strategie per ripartire possono essere tante. Anche perché al nord chiaramente il numero di persone che possono essere considerate immuni potrebbe essere discreto. Diverso al centrosud, dove il virus ha circolato poco».

«Al centrosud – conclude il Direttore delle Malattie Infettive dell’ISS – la cosa più importante è l’identificazione tempestiva dei casi, l’isolamento delle persone infette, il contact tracing cioè il rintraccio dei contatti, l’isolamento dei contatti che abbiano avuto un contatto stretto con i malati. Si sta anche valutando l’uso di app che potrebbero in qualche modo aiutare. Ci sono diverse strategie che possono essere messe in atto ancora in via di valutazione, tra cui anche l’uso obbligatorio delle mascherine. Ne stiamo parlando».

Intanto, l’ultima circolare del Ministero della Salute ha fatto chiarezza sull’utilizzo dei test: questi sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale ma molto meno «nell’attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, dove necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa». Secondo il Comitato Tecnico scientifico «i test rapidi basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS».

LEGGI LA CIRCOLARE DEL MINISTERO

Articoli correlati
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
SARS-CoV-2, Clerici (Uni Milano): «Evolve in modo non favorevole. Vaccino unica arma che abbiamo»
Una ricerca dell’IRCCS Eugenio Medea e dell’Università degli Studi di Milano ha preso in esame più di 800 mila sequenze di SARS-CoV-2
di Federica Bosco
Riapertura scuole, le indicazioni ISS per sorvegliare l’epidemia
Il documento, diretto a tutte le scuole, stabilisce le misure per il corretto svolgimento della didattica in presenza
Come si anticipa l’andamento dell’epidemia?
L'Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Kessler spiegano la differenza tra previsione, analisi di scenario e proiezione
Giornata contro le droghe, Pacifici (ISS): «Vi spiego i rischi delle nuove sostanze psicoattive»
In tempi di lockdown boom per le nuove sostanze psicoattive e per le benzodiazepine di sintesi. La direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping dell’ISS: «Molti per tamponare la crisi astinenziale da cocaina ed eroina hanno scelto di spostarsi in questa direzione». Dal 2016 il sistema di monitoraggio ha lanciato in tutto 733 segnalazioni
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...