Al via “Ascolta il mio cuore”, la campagna di sensibilizzazione organizzata da Cuore Italia, sostenuta da Senior Italia FederAnziani, e culminata in una “camminata per il cuore” tra i giardini di Villa Borghese, a Roma.
In Italia, il 10% degli ultra 65enni soffre di patologie delle valvole cardiache che tradotto in cifre significa che un milione di anziani devono fare i conti con queste patologie. In Europa, ne è vittima una persona su otto di età superiore ai 75 anni, ma solo il 2,10% degli europei over 60 anni ne è preoccupato. Ed è per sensibilizzare e informare la popolazione sui rischi, anche letali, di queste patologie che Cuore Italia (un’associazione che aderisce alla rete europea Heart Valve Voice), con il sostegno di Senior Italia FederAnziani, ha organizzato “Ascolta il mio cuore”.
La campagna di informazione è culminata in una “camminata per il cuore” tra i giardini di Villa Borghese, a Roma, in collaborazione con il gruppo podistico “I-Marziani”. Più di 120 persone hanno indossato una t-shirt verde “targata” Cuore Italia e si sono messi in marcia per distribuire depliant informativi preparati per l’occasione.
«Invitiamo le persone con più di 65 anni ad andare dal proprio medico di famiglia e chiedergli di farsi ascoltare il cuore – ha detto Diego Freri, direttore esecutivo di Cuore Italia -. Dolore al petto, affanno, stanchezza o battito cardiaco irregolare non sono semplici segni dell’età che avanza, ma possono essere chiari sintomi di queste malattie».
Le patologie delle valvole cardiache sono malattie molto frequenti e poco conosciute: «Da uno studio inglese (la ricerca è stata realizzata da Opinion Matters, istituto di ricerca britannico, su 12.820 europei, rappresentativi della popolazione degli over 60enni, di cui 1.301 italiani, ndr) è emerso che una persona su due con più di 65 anni aveva un qualche disturbo di questo tipo – ha aggiunto Freri – ma non ne era a conoscenza. Da una nostra indagine di alcuni anni fa e ripetuta lo scorso anno, invece, è risultato che tra le persone con più di 60 anni la conoscenza di questa malattia è scarsissima: ne aveva sentito parlare meno del 5% degli intervistati».
I ricercatori britannici hanno passato al setaccio anche le abitudini dei camici bianchi: in Europa i medici di famiglia che auscultano il cuore ai loro pazienti anziani ad ogni visita sono il 27,7%, quelli che lo fanno raramente il 37,20% e quelli che non lo fanno mai il 13,40%; in Italia i dati, rispettivamente, sono del 17%, del 43,9% e del 15,80%.
«La cosa peggiore – ha aggiunto il direttore esecutivo di Cuore Italia – è che i sintomi e le conseguenze di queste patologie sono generalmente poco temuti dai pazienti. Ci si preoccupa dei tumori, di malattie come il Parkinson o l’Alzheimer, ma non delle patologie delle valvole cardiache. Ed è un grosso errore: un stenosi aortica severa ha una mortalità, entro i due anni, molto alta, se non adeguatamente trattata. Le possibilità di cura ci sono, ma per assicurarsi una buona qualità di vita – ha concluso Freri – occorre intervenire in tempo».