Ma è chiusura posticipata per Lea e ticket. Lorenzin: “Lavoriamo per agevolare le famiglie a basso reddito”
Finalmente ci siamo: il Patto per la Salute sembra essere ormai ai blocchi di partenza ed un primo testo condiviso vedrà la luce nel corso della settimana. Sui Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e i ticket, però, si dovrà attendere ancora, e per affrontare le due questioni, sicuramente tra le più calde e attese all’interno del Patto, sono infatti stati avviati dei tavoli di lavoro paralleli.
In audizione alla Commissione Affari Sociali, il ministro Lorenzin non si sbilancia sulla revisione del sistema di compartecipazione della spesa. L’unica anticipazione è che la riorganizzazione dei ticket sarà improntata a garantire una maggiore equità sociale per tutelare le fasce di popolazione a basso reddito, anche in relazione al numero dei componenti familiari.
Infatti, come come sottolineato dal ministro stesso:“Stiamo lavorando con un comitato che procederà entro una data precisa – anche dopo l’approvazione del Patto – per una riorganizzazione dei ticket che tenga conto di due aspetti: il primo è l’invarianza di gettito, il secondo riguarda anche i carichi familiari e le nuove povertà. Dobbiamo cercare – continua Lorenzin – di aiutare le famiglie e al tempo stesso incentivare le forme di prevenzione, su cui oggi abbiamo qualche criticità dovuta ai problemi di reddito della popolazione”.
Tra gli altri temi che animeranno il Patto, saranno protagonisti la programmazione, le cure primarie, i controlli, ed un modello diverso di gestione, ricerca e prevenzione. Altro punto cardine dell’imminente Patto sarà l’implementazione della sanità telematica – E-health – e della trasparenza, per far sì che i cittadini possano scegliere con maggior cognizione di causa le strutture in cui farsi curare. E proprio l’edilizia sanitaria è un altro punto su cui il documento inciderà. Infine, il Patto interverrà anche nei confronti dell’Age.Na.S., che verrà riformata con l’intento di raggiungere una maggiore sinergia tra le Regioni e il Ministero della Salute.
Sarà un Patto perfettamente inquadrato nella proposta di riforma del Titolo V della Costituzione, come emerge dall’obiettivo predisposto per i Lea: un livellamento verso l’alto grazie all’introduzione di standard appropriati cui dovranno uniformarsi tutte le regioni. Ma proprio sui Lea, a quanto pare, l’Italia dovrà pazientare ancora un po’.