Dai mirtilli al thè verde, dal ginkgo biloba all’hamamelis, i nutraceutici con effetti benefici per la vista spiegati dal Professor Gianluca Scuderi
Ginkgo biloba, mirtillo, carotenoidi e thè verde. Cosa hanno tutte queste sostanze in comune? Fanno bene agli occhi e alla vista. «Durante la seconda guerra mondiale ci si è accorti che i piloti inglesi della RAF (Royal Air Force) che mangiavano molta marmellata di mirtillo colpivano più bersagli rispetto agli altri, soprattutto di notte. Le prime ricerche hanno quindi rivelato che il mirtillo ha un’azione benefica sulla vista perché migliora il contrasto e la visibilità nelle ore serali. È stato uno dei primi alimenti ad essere studiato e a dar vita a quella che noi oggi chiamiamo nutraceutica». Parola del Professor Gianluca Scuderi, Professore associato del Dipartimento di Neuroscienze, Salute Mentale e Organi Di Senso (Nesmos) dell’Università di Roma Sapienza.
«La parola nutraceutica deriva dall’unione dei termini nutrizione e farmaceutica e indica tutte quelle sostanze di derivazione naturale che hanno un effetto benefico sulla salute e che hanno dei riscontri positivi in termini di prevenzione o terapia di alcune malattie – spiega il Professore a Sanità Informazione -. Un esempio per tutti: il riso rosso, che svolge un’azione terapeutica su chi ha problemi di colesterolo». Nutraceutici per eccellenza sono gli integratori alimentari, quindi vitamine, minerali o antiossidanti di derivazione naturale, presenti nei cibi o assunti tramite prodotti sintetici.
Il Professor Scuderi, organizzatore del quarto convegno dedicato a “Nutraceutica e occhio” tenutosi a Roma nei giorni scorsi, specifica che «di sostanze che fanno bene alla vista, oltre al mirtillo, ce n’è un’infinità: il ginkgo biloba ad esempio ha un’azione vasoattiva e sono stati studiati i suoi effetti benefici sul glaucoma. Abbiamo il thè verde, ottima fonte di catechine, che grazie alla sua azione neuro protettiva è in grado di agevolare la difesa del nervo ottico. Per non parlare dei carotenoidi, come la luteina o la zeaxantina, sostanze importantissime per la retina e per la prevenzione della degenerazione maculare senile», prosegue il Professore.
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La scienza conferma quindi che mangiare le carote fa bene alla vista, come tutti i genitori consigliano e ricordano ai bambini che di assumere verdure proprio non ne vogliono sapere. Stesso esito anche per gli impacchi di camomilla contro infezioni comuni quali congiuntiviti o orzaioli? «Le congiuntiviti – chiarisce Scuderi – purtroppo sono infezioni di tipo batterico su cui un nutraceutico può fare poco. In queste condizioni l’utilizzo di colliri con sostanze come l’hamamelis o la camomilla hanno senz’altro un effetto calmante e decongestionante, ma non sono antibatterici e quindi non possono essere efficaci contro le infezioni», conclude il Professore.