Si tratta di un inibitore della proteasi, è il farmaco su cui Pfizer sta conducendo trial clinici: se dovesse funzionare verrebbe colmato il vuoto di un antivirale per curare Covid ai primi sintomi per pazienti senza rischio di aggravamento
Una novità sul versante farmaci contro Covid da parte della casa farmaceutica Pfizer. È stato annunciato l’avvio di uno studio clinico di fase 2-3 per valutare l’efficacia di un farmaco antivirale sperimentale con somministrazione orale, pensato per i pazienti Covid adulti e sintomatici non ricoverati.
Si tratterebbe di una terapia da somministrare ai primi segnali di infezione, a coloro che non rischiano una progressione verso forme gravi. Lo studio sarà randomizzato a doppio cieco, ha fatto sapere Pfizer, e coinvolgerà 1.140 partecipanti che riceveranno il farmaco ritonavir, normalmente usato per contrastare l’HIV, mentre altri riceveranno un placebo ogni 12 ore per cinque giorni.
Gli inibitori della proteasi, come è anche il nuovo farmaco in sperimentazione, sono fatti per bloccare l’attività dell’enzima principale di cui il coronavirus approfitta per replicarsi. La co-somministrazione con il ritonavir, anch’esso inibitore di proteasi, contribuisce a rallentare il “metabolismo” del farmaco Pfizer e a permettergli di rimanere più a lungo nell’organismo umano e con concentrazioni più elevate per continuare a combattere Sars-CoV-2.
Un primo studio era già partito a luglio su pazienti sintomatici adulti, ma con forte rischio di progredire verso forme gravi. Il nuovo trial punta invece a verificare il funzionamento sui pazienti che non corrono questo rischio. Se i risvolti del trial fossero positivi si potrebbe coprire una esigenza non ancora soddisfatta. Quella di «fornire ai pazienti una nuova terapia orale che potrebbe essere prescritta al primo segno di infezione, senza che si renda necessario il ricovero».
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