È il momento di premere l’acceleratore per immunizzare la fascia 12-19 anni. Ora negli hub senza prenotazione, come funziona nelle singole Regioni e come convincere genitori scettici
È il momento di accelerare le vaccinazioni ai ragazzi. I giovani italiani con doppia dose, nella fascia 12-19 anni, sono ancora troppo pochi: nemmeno un quarto del totale. Meglio con la prima, in cui si raggiunge quota 44%. Ora però, il commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo intende velocizzare le procedure e così ha lanciato il Piano Giovani, che prevede la vaccinazione senza prenotazione.
L’obiettivo è arrivare a settembre con il 60% di immunizzati pronti a tornare sui banchi in presenza con il Green pass. Per questo dal 16 agosto è attiva una “corsia preferenziale” per i ragazzi che vorranno recarsi negli hub, in cui avranno possibilità di ricevere il vaccino Pfizer o Moderna senza prenotazione. I ragazzi minorenni dovranno essere accompagnati da entrambi i genitori, con delega se uno dei due non è disponibile.
Non tutte le Regioni si sono immediatamente adeguate. L’accesso libero senza prenotazione è per ora garantito in Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Provincia di Trento, Umbria, Veneto e Valle D’Aosta (solo il martedì dalle 15). In Basilicata, Liguria e nella Provincia di Bolzano è necessario prenotare, così come nel Lazio, dove però sono stati organizzati molti Junior Day, e in Lombardia, dove si riceve un appuntamento prioritario. La Calabria non ha fornito indicazioni precise. In Sicilia la vaccinazione senza prenotazione è aperta a tutti, per far fronte alle percentuali basse di vaccinati.
Alcune Regioni stavano facendo meglio di altre anche prima dell’attuazione del Piano Giovani. L’eccellenza in assoluto è l’Abruzzo, dove il 50% dei ragazzi in fascia 12-19 è vaccinato; stessa percentuale per i giovani dai 20 ai 29 anni. Basilicata, Campania, Puglia e Molise procedono meglio della media nazionale; scoperto il 70% dei ragazzi invece in Umbria, Toscana, Bolzano, Piemonte, FVG, Liguria e Trento.
Il maggiore ostacolo in ogni caso restano i genitori scettici, divisi in tante categorie quante ne ha il pensiero umano. C’è chi ha fatto il vaccino ma per i figli aspetta temendo effetti collaterali, chi si consola pensando che raramente con Covid i giovani hanno esiti infausti, chi spera che aspettando escano ulteriori dati. Ora però la discussione è tornata al centro del dibattito con il Green pass per la scuola. Nessun genitore desidera condannare i propri figli ad un altro periodo di Dad. Sono poi spesso proprio i ragazzi a chiedere di poterlo fare, vedendo nell’immunizzazione la chiave per tornare a vedere i propri amici in libertà.
Ai pediatri il difficile ma necessario compito di convincerli e risolvere i loro dubbi. Prima di tutto, raccomandano i professionisti, eliminando tutte le preoccupazioni che riguardano fake news. “Il vaccino modifica il DNA”, “Il vaccino non è stato sperimentato a sufficienza”, “Il vaccino comporta effetti collaterali a lungo termine”: no, no e no. Indirizzare poi ad un approfondimento da immunologo e allergologo solo genitori con figli che hanno avuto una reazione con altri vaccini. Ricordare che gli effetti collaterali sono normali in un vaccino: febbre, stanchezza, dolori muscolari. Inoltre, nella popolazione giovane non durano più di uno o due giorni. Infine, far presente fino allo sfinimento che il vaccino è sicuro ed è una scelta responsabile per sconfiggere finalmente Covid-19.
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