Salute 16 Gennaio 2019 11:09

Pillola, spirale, anello o preservativo? Tutto quello che c’è da sapere su contraccezione in un e-book firmato Sic

#ChiediloaSIC: dalla seconda edizione della rubrica social ideata dalla Società italiana della Contraccezione è nato un libro, consultabile gratuitamente online, che  risponde alle reali esigenze informative degli utenti

di Isabella Faggiano
Pillola, spirale, anello o preservativo? Tutto quello che c’è da sapere su contraccezione in un e-book firmato Sic

“Mi farà ingrassare?” È questo l’interrogativo più diffuso tra le donne in procinto di assumere una pillola anticoncezionale. Lo ha rivelato, a Sanità Informazione, Franca Fruzzetti, responsabile dell’Ambulatorio di Endocrinologia e Ginecologia dell’U.O. Santa Chiara di Pisa e vicepresidente della Sic, la Società italiana della Contraccezione,  parlando dell’ultimo progetto di informazione e sensibilizzazione ideato dalla stessa Società.  Si chiama #ChiediloaSIC ed è nato per coinvolgere gli utenti, intercettandoli e rispondendo al loro bisogno di una informazione puntuale e autorevole su sessualità e contraccezione.

E proprio in tema di informazioni corrette è doveroso chiarire subito questo dubbio su “pillola e chili di troppo” che assilla l’universo femminile: «Oggi – ha assicurato Fruzzetti – la dose di ormoni presente nelle pillole anticoncezionali è bassissima e, pertanto, difficilmente può causare un aumento di peso. Al massimo può insorgere ritenzione idrica. Ma anche questa conseguenza è soggettiva e, come tale, può essere risolta prescrivendo la pillola più adatta alla donna in questione, potendo contare su una gamma numerosissima di soluzioni, estrogeni naturali compresi».

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Pillola, spirale, anello e preservativo sono i quattro argomenti al  centro dell’ultima campagna informativa targata Sic: otto settimane durante le quali la Società ha diffuso, attraverso i suoi canali social, info-grafiche esplicative, rispondendo alle domande poste dagli utenti.

«Le quattro tematiche – pillola, spirale, anello e preservativo – sono state scelte per evidenziare i metodi contraccettivi più sicuri e richiesti. Da un lato – ha detto la  responsabile dell’Ambulatorio di Endocrinologia e Ginecologia dell’U.O. Santa Chiara di Pisa – c’è la sicurezza contraccettiva della  pillola, dall’altro metodi, come l’anello o la spirale, che rispondono alle esigenze di quelle donne che non vogliono assumersi l’impegno di prendere una pillola al giorno. L’anello, una volta posizionato in vagina, va rimosso dopo tre settimane ed ha un’efficacia mensile, mentre la spirale può essere tenuta per un periodo che va dai tre ai cinque anni».

Tra pazienti ed esperti è nato un  vero e proprio dialogo virtuale: ogni due settimane è stato proposto un tema di discussione diverso. Tutto il materiale è stato raccolto in un e-book, scaricabile gratuitamente anche dalla pagina Facebook della Sic.

La prima edizione, quella dello scorso anno, era stata dedicata a dieci tematiche tra cui contraccezione, fisiopatologia della riproduzione, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e stili di vita. La campagna aveva raggiunto più di 420 mila persone e l’e-book oltre 70 mila. Numeri che hanno dimostrano il forte bisogno degli utenti di ricevere informazioni corrette: «A scuola nessuno parla di contraccezione – ha sottolineato la vicepresidente della Società italiana della Contraccezione – non si studia né alle medie, né al liceo, tanto meno all’università. Le conoscenze di una  popolazione standard  si basano sul passaparola e su ciò che viene letto sui giornali e sul web, con il rischio di confondersi le idee con le false notizie. In questo quadro, – ha aggiunto ancora  Fruzzetti – la figura del ginecologo è fondamentale per informare correttamente su tutti i metodi contraccettivi a disposizione e per scegliere insieme quello più adatto».

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E, intano, i vertici della Sic già annunciano la terza edizione del progetto: «Sicuramente replicheremo questa iniziativa anche il prossimo anno perché sentiamo l’esigenza di informare non solo i  pazienti – ha sottolineato la specialista – ma anche chi si occupa della comunicazione, come i giornalisti,  e gli stessi medici, a volte poco preparati sul tema della contraccezione. Tutte le donne che hanno una vita sessuale attiva ne hanno bisogno: non solo per evitare gravidanze indesiderate o per non contrarre malattie sessualmente trasmissibile, ma anche per godere di tutti quei benefici che ne possono derivare, dal controllo del dolore mestruale, delle cefalee e dell’acne, fino alla diminuzione del rischio di sviluppare particolari patologie oncologiche. Insomma, aiutare la donna a scegliere ed utilizzare il contraccettivo più adatto alla sue persona significa – ha concluso la vicepresidente della Sic – migliorare la qualità della sua vita».

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