Salute 22 Febbraio 2024 11:36

Più vicini ad antidoto universale contro il veleno dei serpenti

Siamo più vicini a un antidoto universale contro il veleno dei serpenti. Un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute, in California, ha sviluppato un anticorpo che è in grado di bloccare gli effetti delle tossine letali presenti nei veleni di un’ampia varietà di serpenti

Più vicini ad antidoto universale contro il veleno dei serpenti

Siamo più vicini a un antidoto universale contro il veleno dei serpenti. Un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute, l’istituto di ricerca biomedica con sede in California, hanno sviluppato un anticorpo che è in grado di bloccare gli effetti delle tossine letali presenti nei veleni di un’ampia varietà di serpenti, tra cui il famoso mamba nero, considerato il rettile più pericoloso al mondo, e il cobra reale. Testato nei topi, li ha protetti non solo dalla morte ma anche dalla paralisi, come riportato nello studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine.

Più di 100mila persona all’anno muoiono per il morso di serpenti

L’anticorpo non funziona, però, contro il veleno delle vipere: per mettere a punto un antidoto universale, dunque, servirà un cocktail composto da diversi anticorpi. Più di 100mila persone all’anno, soprattutto in Asia e Africa, muoiono a causa del morso di un serpente, e gli antidoti attualmente a disposizione funzionano generalmente solo per una singola specie. I ricercatori coordinati dallo scienziato Joseph Jardine hanno tratto ispirazione da loro precedenti studi effettuati sui vaccini contro il virus dell’Hiv: si sono infatti resi conto che, come l’Hiv, anche le tossine dei serpenti hanno regioni conservate che non possono mutare da una specie all’altra, e che quindi costituiscono gli obiettivi ideali per un anticorpo mirato.

Trovata molecola promettente per un antidoto universale

Confrontando le proteine contenute nei veleni di una grande varietà di serpenti, gli autori dello studio ne hanno identificata una chiamata “tossina a tre dita”, o 3FTx, che contiene porzioni molto simili tra le diverse specie. Trovato un buon candidato, i ricercatori sono andati a caccia di anticorpi umani capaci di legarvisi tra oltre 50 miliardi di possibilità. Restringendo la ricerca a circa 3.800 molecole, ne hanno trovate 30 che riconoscono più di una versione di 3FTx e, tra queste, una in particolare, chiamata 95Mat5, spicca per la sua capacità di legarsi molto bene a tutte quelle testate. Il risultato costituisce, dunque, un passo avanti molto importante verso un antidoto universale.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata delle Malattie rare 2025: al via ‘Uniamoleforze’

Gli eventi in calendario, accomunati dal claim 'Molto più di quanto immagini', condurranno al 28 del mese, la Giornata delle Malattie rare. Alla campagna partecipano i rappresentanti dei princi...
di I.F.
Salute

Ricetta cartacea addio: dal 1° gennaio 2025 previste solo quelle elettroniche

Ora, salvo le eccezioni ancora consentite durante questa fase transitoria, saranno 488mila i medici e gli odontoiatri che prescriveranno le ricette in formato elettronico
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Fibromialgia, le Associazioni pazienti in Senato: “Inserimento nei Lea e istituzione di PDTA tra le principali richieste”

AISF ODV E CFU: “Ribadite le richieste di modifica al disegno di legge per soddisfare realmente i bisogni dei pazienti con fibromialgia”
Salute

Obesità, una Commissione Globale propone una revisione della diagnosi: “Ecco quando l’eccesso di peso è patologia”

La Commissione sull’Obesità Clinica raccomanda un nuovo approccio, con più sfumature, nel quale vengono usate in aggiunta al BMI anche delle misure del grasso corporeo – ad e...
di I.F.