“Si deve considerare che le più recenti sentenze della Cassazione sono già state applicate immediatamente dopo la pubblicazione e, pertanto, tali linnee guida, per alcuni aspetti, non appaiono innovative”
Dopo quasi dieci anni di attesa, il ministero della Salute, con decreto 20 marzo 2024, ha varato la versione aggiornata delle linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Si tratta di un aggiornamento che mette fine all’incertezza che da tempo caratterizzava il settore, dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato in diversi punti la legge 40 del 2004, la norma che disciplina la PMA in Italia. “Il nuovo testo, – spiega Nadia Rovelli, Consigliera e Responsabile Anticorruzione e Trasparenza della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica – che aggiorna le linee guida del 2015, è stato rivisto in rapporto all’evoluzione tecnico-scientifica del settore ed a quella normativa”.
“Le nuove linee guida – continua la dottoressa Rovelli -, da una lato confermano diverse indicazioni già previste nel documento del 2015, dall’altro incorporano le disposizioni dettate dalle più recenti sentenze in materia della Corte Costituzionale”. Tra le principali indicazioni confermate ci sono: l’accesso alle tecniche di fecondazione eterologa, la raccomandazione di un’attenta valutazione clinica del rapporto rischi-benefici nell’accesso ai trattamenti – con particolare riferimento alle complicanze ostetriche -, le potenziali ricadute neonatologiche, i possibili rischi per la salute della donna e del neonato e il via libera alle coppie siero-discordanti.
“Tra le novità principali c’è la possibilità di consentire l’accesso alle tecniche di PMA non soltanto alle coppie con problemi di infertilità o sterilità di almeno uno dei due partner, ma anche a coloro che, pur essendo fertili, sono portatrici di malattie genetiche trasmissibili. Ancora, l’accesso è concesso pure alle coppie in cui uno o entrambi i partner abbiano fatto ricorso in passato alla crioconservazione dei gameti o del tessuto gonadico per la preservazione della fertilità”, continua la Consigliera della FNOPO.
“Le nuove linee guida riconoscono la giusta importanza anche alla comunicazione, affinché le coppie possano ricevere chiare e corrette informazioni sanitarie, ed alle consulenze psicologiche. Il tutto al fine di permettere agli aspiranti genitori di esprimere un assenso scritto cosciente e consapevole. Tuttavia, è diritto della a coppia, o anche di uno solo ei due partner, revocare il consenso dato in qualsiasi momento, ma non oltre l’avvenuta fecondazione dell’ovulo”, spiega Rovelli. Su questo punto le nuove linee guida non lasciano spazio ai dubbi: “Il consenso alla PMA non può più essere revocato e la donna può richiedere l’impianto dell’embrione anche se il rapporto di coppia si è nel frattempo interrotto o in caso di decesso del partner”.
Tra le altre novità vi è l’accesso alla fecondazione eterologa “ovvero con gameti prestati da una persona terza alla coppia – spiega la dottoressa Rovelli -. Questo è utile nei casi in cui almeno uno dei partner sia affetto da una patologia, causa irreversibile di sterilità/infertilità assolute, e sia stata esclusa la possibilità di ricorrere ad altri metodi terapeutici (Recepimento della sentenza della corte del 2014)”. Con le nuove linee guida decade il reato di selezione degli embrioni, laddove il fine sia quello di tutelare la salute della donna: “È consentito quindi escludere dall’impianto in utero embrioni in cui sia stata accettata la presenza di malattie genetiche trasmissibili ‘rispondenti ai criteri di gravità’ enumerati nella legge 194 del 1978”, aggiunge l’Ostetrica, citando testualmente il Documento.
“Tuttavia – sottolinea la Consigliere FNOPO -, si deve considerare che le più recenti sentenze della Cassazione sono già state applicate immediatamente dopo la pubblicazione e, pertanto, tali linnee guida, per alcuni aspetti, non appaiono innovative. Ci si aspettava, in considerazione del trend attuale di aumento dell’età della donna e dell’uomo in cui insorge il desiderio di avere un figlio, che le nuove linee guida ampliassero la possibilità di crioconservazione dei gameti non solo per chi è affetto da patologie o altri casi particolari, ma per chiunque voglia semplicemente preservare la propria fertilità”, dice l’Ostetrica.
“Se l’obiettivo primario di ogni trattamento di PMA è la nascita di un neonato vivo e vitale a termine, senza pregiudizio della salute della donna, questo è possibile grazie ad un approccio multidisciplinare che promuova la consapevolezza tra i cittadini dell’importanza della tutela della propria salute sessuale e riproduttiva. La promozione della Salute di genere, della salute riproduttiva e pre-concezionale della donna, della coppia, dei genitori e nei primi 1000 giorni vita, ovvero nel periodo che intercorre tra il concepimento e i primi due anni di vita del bambino, sono ambiti privilegiati in cui si muove l’Ostetrica/o, promuovendo e focalizzando azioni di prevenzione utili ed efficaci rivolti alla popolazione di adolescenti – assicura la professionista sanitaria -. Pertanto, la FNOPO auspica l’integrazione, in occasione del rinnovo dei componenti del Tavolo tecnico di approfondimento delle tematiche concernenti gli stili di vita per favorire la fertilità – istituito l’8 giugno 2023 presso la Segreteria tecnica del Ministro della Salute -, con professioniste Ostetriche/i. Questo in virtù del ruolo strategico della Nostra professione nell’educazione per favorire i cambiamenti di stili di vita e comportamenti che compromettono la fertilità maschile e femminile, dall’alimentazione non corretta, al consumo di tabacco, alcol e droghe, fino all’esposizione a inquinanti ambientali o a campi elettromagnetici, stress, malattie sessualmente trasmesse”, conclude la dottoressa Rovelli.