Può un temporale mettere a rischio la vita di un soggetto allergico? L’allarme di Gennaro D’Amato (World Allergy Organization): «La pioggia può far scoppiare i pollini per choc osmotico, creando un aerosol allergenico che penetra in profondità nelle vie aeree»
Le crisi asmatiche possono peggiorare (e anche in maniera molto pericolosa) durante i temporali. Quando? «Per lo più durante le stagioni polliniche, quindi principalmente in primavera». In questi momenti sono più alte le possibilità, per i soggetti allergici, di incorrere in quel che viene chiamato “Near fatal asthma”, ovvero quei casi in cui l’asma mette a rischio la vita. Ne parla ai nostri microfoni Gennaro D’Amato, Chairman Commissione Inquinamento Atmosferico e Variazioni Climatiche della World Allergy Organization in occasione del 44° Congresso Nazionale AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri), citando il caso (risalente al novembre del 2016) di nove giovani morti e più di 8mila persone accorse nei pronto soccorso a Melbourne in un solo giorno a causa di importanti crisi asmatiche peggiorate dai temporali.
Dottor D’Amato, cosa è successo il 21 novembre 2016?
«Parliamo di crisi asmatiche indotte nel contesto di temporali che avvengono durante le stagioni polliniche, quindi nella nostra esperienza soprattutto tra marzo e luglio. Noi abbiamo descritto e trattato diversi casi che hanno avuto dei peggioramenti della sintomatologia nelle fasi iniziali dei temporali. Per fortuna siamo sempre riusciti a salvare queste persone ma il 21 novembre del 2016 ben nove giovani sono deceduti a Melbourne e 8500 persone, sempre nella stessa giornata, si sono recate al pronto soccorso proprio per crisi asmatiche importanti».
Cosa succede in questi casi? Si potrebbe pensare che la pioggia pulisca l’aria, ma a quanto pare non è così.
«Nell’immaginario comune, diceva bene, si pensa che quando piove l’aria venga pulita da tutti gli inquinanti. Se invece si tratta di una stagione pollinica, butta giù anche i pollini. In realtà i pollini di graminacea, di parietarie, nel nostro caso, pollini di ulivo e anche alcuni miceti, si imbibiscono e possono scoppiare per choc osmotico, liberando nell’atmosfera il proprio contenuto citoplasmatico. Questo microparticolato, che abbiamo studiato in profondità e pubblicato nelle migliori riviste scientifiche al mondo, diventa, in sostanza, un aerosol allergenico che penetra in profondità nelle vie aeree. I nove ragazzi morti quel giorno erano tutti allergici alle graminacee. Di recente abbiamo affrontato un caso di Near fatal asthma che siamo riusciti a salvare: era una donna incinta al quinto mese e l’abbiamo trattata tenendola in coma farmacologico e in intubazione per una settimana. Successivamente, siamo intervenuti con adeguate dosi di corticosteroidi, di teofillina e di solfato di magnesio. Così siamo riusciti a salvarla. Si tratta dunque di dare informazioni corrette per cui se un soggetto sa di essere allergico ai pollini di graminacee o di altre specie vegetali, durante la stagione del polline è bene che eviti di uscire se piove o sta per piovere o, se si trova in strada, farebbe bene ad entrare in un negozio o quanto meno coprirsi il naso e la bocca proprio per ridurre il rischio di inalare questo contenuto allergenico molto forte».