Un protocollo messo a punto dal Policlinico Gemelli e da altri istituti di ricerca ha dimostrato che grazie a questo metodo si ha maggiore resistenza alla fatica, potenza muscolare, coordinazione, precisione nei movimenti. Importanti le implicazioni nella riabilitazione
Tre giorni di micro allungamenti e accorciamenti del muscolo attraverso una stimolazione per 30-60 minuti al giorno. È un trattamento rapido che secondo un protocollo terapeutico frutto del lavoro di ricercatori dell’Università Cattolica, campus di Roma – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS in collaborazione con diverse università e istituti di ricerca ottiene un miglioramento della performance muscolare di atleti, persone anziane e pazienti post-ictus. Questo significa maggiore resistenza alla fatica, potenza muscolare, coordinazione, precisione nei movimenti. In pratica la tecnica consente di allenarsi senza fare fatica, un allenamento globale per tutti i compiti motori del muscolo stimolato.
La metodica già trova applicazione in riabilitazione ortopedica e neurologica, nel post ictus, anche della primissima infanzia. Inoltre, risulta capace di espandere sia le possibilità della riabilitazione sia le prestazioni sportive. I ricercatori, coordinati da Guido Maria Filippi, professore associato di Fisiologia nella della Sezione di Fisiologia Umana del Dipartimento di Neuroscienze della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, campus di Roma, hanno per la prima volta compreso in maniera approfondita il meccanismo d’azione in un nuovo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Neuroscience, in collaborazione con i professori Luigi Fattorini (Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”, Sapienza Università di Roma), Angelo Rodio (Dipartimento di Scienze Umane, Società e Salute, Università di Cassino e del Lazio Meridionale) Vito Enrico Pettorossi (Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Sezione di Otorinolaringoiatria, Università di Perugia) e Mario Faralli e Giampietro Ricci (Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Sezione di Fisiologia Umana, Università di Perugia).
Dallo studio, basato sulla revisione di circa 40 pubblicazioni con un campione di pazienti di poco inferiore a 1000, è emerso che la stimolazione induce modifiche cerebrali tali da ottimizzare, non solo la prestazione motoria, ma anche la pianificazione del movimento, prima della sua esecuzione. Le implicazioni appaiono importanti: oltre che nello sport, anche nella riabilitazione. Nei deficit motori, nelle persone anziana si assiste infatti a deficit di coordinazione, forza, potenza, resistenza, causa di disabilità e perdita di qualità della vita, molto difficile se non impossibile da contrastare con la “tradizionale” ginnastica. Anche nella riabilitazione post ictus può giocare un ruolo importante.
Il trattamento, somministrato con uno strumento ad hoc denominato “Crosystem”, consiste in sequenze di micro-allungamenti-accorciamenti (0,5 mm circa) del muscolo 100 volte al secondo per 30 minuti al giorno (divisi in 3 sequenze da 10 minuti ciascuna, intervallate da pochi secondi di intervallo), per 3 giorni consecutivi. Il paziente percepisce solo una leggera vibrazione. Questa stimolazione si applica sul muscolo che tuttavia è solo un’interfaccia per “parlare” alle reti nervose della corteccia del cervello e modificarle (come dimostrato in precedenza grazie a studi effettuati su soggetti sani e pazienti neurologici).
Lo stimolo di 100 micro-allungamenti-accorciamenti al secondo è in grado di attivare una molteplicità di sensori nervosi posti nel muscolo che rispondono con una sequenza di segnali a 100 al secondo. Questi segnali sono portati alle reti nervose che controllano il muscolo e ne ottimizzano il funzionamento. E si tratta di un effetto che dura nel tempo.
Il nuovo studio, basato su un riesame complessivo degli studi precedenti, ha evidenziato due aspetti particolarmente innovativi e importanti. Un vantaggio importante è che il soggetto, dopo il trattamento, risponde alla fisioterapia tradizionale in modo del tutto più rapido ed efficace e la stessa risposta si ha nell’allenamento sportivo. Il protocollo studiato si presenta come il primo passo concreto in questa direzione. L’applicabilità del protocollo si estende quasi a qualunque problema del movimento.
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