Il nuovo presidente dell’Istituto Superiore di Sanità: «È una bella esperienza. Qui si fa scienza e la si traduce in indicazioni per le scelte strategiche del nostro Paese»
Silvio Brusaferro è da pochi mesi presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. «Un’esperienza molto bella – la definisce ai nostri microfoni – perché l’ISS è un’istituzione in cui si fa scienza e la si traduce in indicazioni per le scelte strategiche e quotidiane del nostro Paese». In questi giorni ha incontrato per la prima volta il nuovo ministro della Salute Roberto Speranza, «partendo dalla conoscenza reciproca per poi procedere con un calendario dei lavori». Ma intanto, sono due i temi principali che in questi giorni l’Istituto è chiamato ad affrontare: i rischi legati all’utilizzo della sigaretta elettronica ed il super batterio New Delhi.
«Un gruppo di tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità è al lavoro per aggiornare gli studi relativi ai rischi sull’uso della sigaretta elettronica e per individuare misure di prevenzione più efficaci per contrastare i possibili rischi legati all’utilizzo del dispositivo». L’annuncio è dello stesso Brusaferro, che si dice «pronto a mettere a disposizione delle Regioni, del Paese e di tutti coloro che ne siano interessati i risultati a cui arriveremo».
La sigaretta elettronica, infatti, continua a far paura. Negli Stati Uniti il numero di decessi presumibilmente legati allo “svapo” aumenta a ritmi importanti: ad oggi i morti sarebbero 7, mentre centinaia le malattie respiratorie sofferte da chi ne fa uso. Il Michigan e lo stato di New York hanno vietato la vendita delle sigarette elettroniche aromatizzate. Una decisione presa anche dall’India, che le ha messe al bando denunciando i rischi per la salute dei giovani.
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«Quella dei batteri resistenti agli antibiotici è un’emergenza mondiale», aggiunge il presidente dell’ISS quando gli chiediamo un commento sul superbatterio New Delhi, un enzima prodotto da batteri presenti nell’intestino che sono in grado di distruggere molti tipi di antibiotici. «Abbiamo le conoscenze e le raccomandazioni per poter controllare e fronteggiare questo fenomeno. Abbiamo gli strumenti per contrastarlo», prosegue Brusaferro.
Proprio l’ISS nei giorni scorsi è stato la sede dell’Assemblea generale della Joint Action europea su antimicrobico-resistenza e infezioni associate all’assistenza, che coinvolge 28 Paesi europei, 44 partner e più di 30 stakeholder provenienti da istituzioni e amministrazioni pubbliche, accademia, organizzazioni internazionali e compagnie private.
La JA si pone come punto focale per integrare le iniziative comuni ai vari Paesi europei nell’ambito One health (che affronta i temi della salute sia in ambito umano che veterinario) per raggiungere risultati concreti nella lotta all’antibiotico-resistenza e alle infezioni antibiotico-resistenti, passando attraverso il miglioramento dei sistemi di sorveglianza, del controllo delle infezioni per arrivare a implementare la ricerca e la comunicazione in questo campo.
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto internazionale sulle attività svolte nei primi due anni e sui prossimi obiettivi da perseguire per i 9 Work packages coinvolti che coprono tutte le aree della visione “One health”, dai piani nazionali di contrasto, alla prevenzione delle infezioni ospedaliere, dall’uso degli antibiotici in medicina umana e veterinaria alla ricerca.