Il volume, pensato per uomini di tutte le età, è stato presentato in Senato. Annamaria Parente (Presidente Commissione Igiene e Sanità): «Un ragazzo su tre può avere problemi andrologici»
Può un libro stimolare la prevenzione andrologica, che nel nostro Paese è parecchio sottovalutata dagli uomini? A dare a questi le informazioni, le conoscenze e i consigli necessari per una vita tranquilla e in salute ci pensa “Wikipene”, un libro che vuole essere un manuale d’istruzioni pronto all’uso per chiunque voglia approfondire l’argomento. Ed è proprio questa l’idea di base che ha spinto Nicola Mondaini (Professore associato di Urologia) e Patrizia Prezioso (professionista della comunicazione) a scrivere a quattro mani un volume che si rivolge, grazie anche al suo linguaggio semplice e diretto ma comunque scientificamente ineccepibile, a uomini di tutte le età, ma anche alle donne che vogliono seguire con maggior consapevolezza un figlio, un padre o un compagno. La pubblicazione di “Wikipene” è stata anche l’occasione per parlare del problema della poca prevenzione maschile in una conferenza che si è tenuta in Senato.
«Questo libro nasce per andare a colmare un vuoto, quello della conoscenza degli organi genitali maschili. L’uomo è tendenzialmente all’oscuro di ciò che riguarda il suo apparato genitale. E quindi è nata l’idea di scrivere un libro per dare agli uomini le informazioni di cui ha bisogno», spiega il professore Nicola Mondaini, che sottolinea come l’idea di scrivere il libro a quattro mani con una donna non sia stata un caso: «Gli uomini sono spesso spinti a sottoporsi ad una visita da una figura femminile, che può essere la madre, una compagna o semplicemente un’amica. Nel libro – continua – si parla di tutte le patologie, in maniera scientifica ma estremamente leggera», ed è per questo che «può essere letto a qualsiasi età, dai 14 ai 90 anni».
«Con Wikipene abbiamo lavorato molto sul linguaggio – spiega Patrizia Prezioso –, in modo da trovare un modo di esprimerci che potesse arrivare ad un target trasversale, formato da uomini, donne, anziani e giovani. Abbiamo anche inserito una parte che potesse suscitare empatia, e quindi ricca di aneddoti e racconti di pazienti». Il nucleo del lavoro è stato dunque quello della ricerca di parole e termini semplici e alla portata di tutti che potessero dare «informazioni comprensibili anche su argomenti scientifici». Perché alla base di tutto ci deve essere una «corretta formazione», in quanto solo partendo da questa «si può arrivare ad una prevenzione». Il libro però non sarà un lavoro isolato, in quanto «è necessario ora collaborare con istituzioni, associazioni di settore o di pazienti e società scientifiche per ampliare la portata di questo progetto e fare in modo che si sviluppi davvero un cambiamento culturale».
La conferenza in Senato è stata fortemente voluta dalla senatrice Annamaria Parente, presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama: «La prevenzione andrologica è molto trascurata», ha detto la senatrice ai nostri microfoni. Secondo gli ultimi dati, infatti, «un ragazzo su tre può avere problemi andrologici. Magari si tratta di situazioni non gravi ma questo dato è abbastanza allarmante». Ma cosa può fare la politica per migliorare la situazione? «Nell’immediato – risponde Parente –, dobbiamo portare risorse per abbattere le liste d’attesa e consentire alle persone di fare più screening. In generale, poi, il Pnrr prevede un grande progetto di prevenzione, a partire proprio da quella andrologica e urologica che, come abbiamo visto, è attualmente molto trascurata».
A moderare gli interventi c’era Michele Mirabella (storico volto della trasmissione televisiva “Elisir”, programma dedicato alla medicina in onda su RaiTre). Mirabella non nasconde «di esser stato tentato, in un primo momento, da un facile umorismo». Umorismo che è poi scomparso una volta letto il libro: «Ho capito che c’è davvero poco da ridere. Anzi, c’è da riflettere», in quanto «si tratta di un volume che parla di una parte del corpo sempre molto citata in vari modi ma di cui ci si occupa male a livello scientifico. E non parlo dei medici ma dei possibili pazienti». Pazienti che «si spazientiscono quando sentono parlare di quella parte del corpo. Ebbene, sbagliano. Bisogna fare una riflessione generale – suggerisce Mirabella – su quanto sia importante occuparsi di tutte le parti del corpo, lasciando perdere facili umorismi o sciatterie goliardiche».
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