«Combattiamo il turismo sanitario sfruttando l’attrattività del Napoli all’estero». Così il presidente del club partenopeo e proprietario del Bari, intervenuto all’Andro Day, che propone: «Insegniamo a fare prevenzione sin dalle scuole elementari»
«La prevenzione è fondamentale. Io lo dico sempre ai ragazzi del Napoli calcio: il vostro corpo è un tesoro che non dovete disperdere, dovete conservarlo. E mi piacerebbe inviare lo stesso messaggio a tutti i napoletani, mettendo a loro disposizione un Napoli Lab dove ognuno, in base alle sue problematiche, possa essere seguito nell’alimentazione e nell’attività fisica, e possa trovare un pool di medici pronto ad aiutarlo». Sono le parole di Aurelio De Laurentiis, noto produttore cinematografico, presidente del Napoli e proprietario del Bari.
Intervenuto all’Andro Day, la giornata dedicata alla salute dell’uomo, De Laurentiis ha annunciato l’intenzione di «combattere il turismo sanitario» sfruttando «l’attrattività che il Napoli ha anche all’estero. Cerchiamo di far venire gli altri qua, invece di dover essere sempre noi a farci curare lontano da casa», ha detto durante il convegno.
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Un progetto che ancora non si è concretizzato, nonostante un incontro di un paio di mesi fa con l’università Federico II che ha messo a disposizione dei locali per il Napoli Lab, perché De Laurentiis non si sente «pronto da un punto di vista etico. Devo prima capire – ha spiegato – come il progetto sia finanziabile e, soprattutto, non oggetto di eventuali critiche. Vorrei che il Napoli Lab prendesse voce dalla coscienza stessa dei napoletani, che dovrebbero essere contenti di partecipare a questa assicurazione sulla salute».
A margine dell’iniziativa, ha quindi evidenziato ancora una volta l’importanza di fare prevenzione, cosa che «bisognerebbe insegnare fin dalle scuole elementari». Fondamentale, poi, avere un buon rapporto con il medico, perché «è il medico che ti aiuta a non ammalarti».
E per non ammalarsi, anche l’attività fisica ricopre un ruolo importante, ma solo se è quella giusta e fatta in modo corretto: «Il 39% delle persone va a correre, ma se sbaglia posizione, terreno o scarpa poi potrebbero avere dei problemi. Non è ‘la sudata’ che fa far miracoli, perché se è fatta in modo sbagliato poi a 60 anni si hanno problemi e non si cammina più. Per star bene – è il consiglio conclusivo di De Laurentiis – basta camminare un’ora al giorno a 5-6 chilometri orari».
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