I primi risultati su 1.077 adulti sani mostrano risultati promettenti. Per il 90% è stata sufficiente una sola dose per sviluppare anticorpi neutralizzanti, febbre e mal di testa gli effetti collaterali. Gilbert (Oxford): «Ancora molto lavoro da fare»
Buone notizie dal Regno Unito. Il vaccino contro Covid-19 sviluppato dall’Università di Oxford con l’italiana Irbm sembra sicuro per l’essere umano e in grado di innescare una risposta immunitaria. I risultati, pubblicati su The Lancet, mostrano il responso della prima fase di sperimentazione sull’uomo. I test condotti su 1.077 adulti sani hanno mostrato come l’iniezione abbia dato il via alla produzione di anticorpi e cellule T che possono combattere il coronavirus.
«Segnali promettenti» li ha definiti Sarah Gilbert, una delle studiose del progetto. Anche se è ancora presto per sapere se ChAdOx1, questo il nome del vaccino di Oxford, sarà in grado di offrire protezione sufficiente a tutti. Per cui il prodotto si avvia a una terza prova che includerà un numero molto più alto di persone e test incrociati.
Il vaccino è costruito intorno a un “vettore virale“. Ossia un virus simile per caratteristiche a quello che si vuole sconfiggere ma senza l’elemento di aggressività, in quanto geneticamente modificato. Nel caso di ChAdOx1, si tratta di un virus che provoca il raffreddore negli scimpanzé. Cui è stata aggiunta la proteina Spike che il coronavirus utilizza come “porta d’ingresso” per invadere le cellule umane. Con questo metodo, il sistema immunitario viene a contatto con un virus che somiglia a Sars-CoV-2 e, contemporaneamente, impara a contrastarlo.
Su Lancet, lo studio (che ha avuto il plauso del Ministro Speranza) ha mostrato come a 14 giorni dalla somministrazione del vaccino le cellule T abbiano raggiunto il picco. Queste ultime sono un tipo di globuli bianchi che stimola il sistema immunitario, in accordo con gli anticorpi, che invece hanno raggiunto il picco dopo 28 giorni. Il 90% delle persone coinvolte nella sperimentazione ha sviluppato anticorpi neutralizzanti dopo una sola dose di vaccino. A 10 persone ne sono state necessarie due, ma poi anche loro hanno sviluppato le difese necessarie.
Il vaccino sembra sicuro, ma ci sono alcuni effetti collaterali. Il 70% delle persone che si sono sottoposte alla somministrazione ha poi sviluppato mal di testa o febbre. Per i ricercatori, tuttavia, si potrebbe facilmente gestirli con paracetamolo. «C’è ancora molto lavoro da fare – ha concluso la dottoressa Gilbert – prima di poter confermare se il vaccino di Oxford aiuterà a gestire la pandemia di Covid-19, ma questi primi risultati sono promettenti».
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