Una soluzione in caso di sterilità è la procreazione medicalmente assistita. Pratica regolata da una normativa vecchia ormai 15 anni, la legge n. 40 del 2004
In aumento i casi di infertilità tra le giovani coppie, le stime parlano di percentuali sopra il 20%. Stili di vita sbagliati, scelte procreative in età sempre più tarda e fattori ambientali di vario tipo possono compromettere la capacità produttiva.
Una soluzione in caso di sterilità è la procreazione medicalmente assistita. Pratica regolata da una normativa vecchia ormai 15 anni, la legge n. 40 del 2004. Proprio su questo fronte si sta impegnando la Fondazione PMA Italia. «Proprio con la XII Commissione Sanità del Senato, presieduta dal senatore Pierpaolo Sileri stiamo ipotizzando di lavorare a una revisione della legge n. 40 – spiega Luca Mencaglia, Presidente Fondazione PMA – in modo tale da renderla attuale per le necessità di oggi dei cittadini che hanno bisogno di queste tecniche e ad introdurre delle variazioni importanti specialmente per quanto riguarda il mondo della eterologa, cioè della donazione di gameti maschili e femminili»
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Intanto grazie all’impiego delle tecnologie biomediche più avanzate sarà dunque possibile nei centri aderenti alla Fondazione effettuare il congelamento dei propri gameti per ragioni mediche come ad esempio di coloro che dovranno sostenere trattamenti chemioterapici; oppure per ragioni sociali. Sarà inoltre possibile per coppie sterili accedere alla riproduzione con gameti donati da terzi, la cosiddetta procreazione eterologa.
«La fondazione PMA raccoglie sia i centri pubblici sia i centri privati. Esistono alcune regioni dove le strutture pubbliche sono fortemente attive, cito su tutte Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia; altre, dove sono più attivi i centri privati convenzionati dove il cittadino ha diritto alle prestazioni a carico del sistema sanitario. Queste regioni, ad esempio, sono la Lombardia ed altre regioni del centro Italia come la Toscana stessa. In altre regioni comunque la copertura è assicurata dai centri privati; noi, oggi, come fondazione riusciamo a dare una copertura su tutto il territorio nazionale che permette ai cittadini che ne abbiano bisogno di rivolgersi alle strutture che fanno PMA di un certo livello».
Alla crescente richiesta di queste metodiche, però, si contrappone la scarsità di donatori nel nostro Paese, che rende necessario sviluppare una cultura della donazione per consentire a tante coppie di realizzare un progetto genitoriale che sarebbe altrimenti negato.