La Presidente di Federsanità ANCI e Direttore dell’Ospedale Tor Vergata, ospite del Congresso ANTEL, chiede al ministro Speranza di puntare sui rinnovi dei contratti collettivi e dell’ACN di Medicina generale
Multiprofessionalità ma anche valorizzazione delle professioni sanitarie. Sono questi i due concetti su cui punta Tiziana Frittelli, Direttore generale dell’Ospedale Tor Vergata di Roma e presidente di Federsanità ANCI. Ospite del Congresso dell’ANTEL, l’Associazione dei Tecnici di Laboratorio, Frittelli ha anche commentato le prime indicazioni programmatiche del nuovo ministro della Salute Roberto Speranza: «Ho visto con piacere che si ribadisce la necessità di mantenere l’incremento di risorse per il fondo sanitario previsto per i prossimi due anni» sottolinea a Sanità Informazione, ricordando come tra le priorità del Sistema sanitario nazionale c’è la presa in carico delle cronicità. Poi ha ricordato la necessità di valorizzare i tecnici di laboratorio e le professioni sanitarie anche nel nuovo contratto collettivo del comparto.
LEGGI ANCHE: FORMAZIONE, INNOVAZIONE E COMMISSIONI D’ALBO: IL FUTURO DEI TECNICI DI LABORATORIO AL CENTRO DEL CONGRESSO ANTEL
Presidente, che ruolo giocheranno i tecnici di laboratorio e in generale le professioni sanitarie nella sanità del futuro?
«Sarà un ruolo assolutamente cruciale. È fondamentale che siano stati costituiti in Ordini, proprio per dare pari dignità agli altri operatori della sanità. D’altronde ormai è una sanità che non può che muoversi in team multiprofessionali per cui il ruolo delle professioni sanitarie sarà assolutamente cruciale. Per quel riguarda in particolare i tecnici di laboratorio, all’interno abbiamo molti profili professionali che dovranno essere valorizzati con il nuovo contratto collettivo del comparto che preveda accanto a figure gestionali anche figure professionali, questo sicuramente aiuterà tutto l’ambiente a crescere. Oggi poi tutti i tecnici di laboratorio sono fortemente impegnati in molte attività strategiche. Si pensi per esempio alla necessità che abbiamo di combattere l’antibiotico resistenza. Noi per esempio all’interno del nostro ospedale abbiamo posto in essere una stewardship in questo ambito nel quale la microbiologia collabora strettamente con le malattie infettive, con il risk maganer, con il responsabile della qualità, con gli infermieri e gli epidemiologi proprio per combattere questo tipo di fenomeno».
Da direttore di un grande ospedale della Capitale, cosa chiede al neo ministro della Salute Speranza?
«Il neoministro ha molte cose da fare. La cosa più urgente è il Patto per la Salute. Ho letto la bozza del nuovo Patto, ci sono tutti i presupposti per poter far crescere la nostra sanità. Sicuramente ci vuole un importante investimento sulle risorse umane. E bisogna puntare molto sulle prossime tornate contrattuali perché nel nostro ordinamento sanitario, ad oggi, l’organizzazione sanitaria è in qualche modo condizionata dai contratti collettivi e anche dall’accordo con i medici di Medicina generale. Ho visto con piacere che si ribadisce la necessità di mantenere l’incremento di risorse per il fondo sanitario previsto per i prossimi due anni. Il lavoro da fare è tanto perché dobbiamo riorganizzare un po’ la nostra sanità per garantire la presa in carico soprattutto della cronicità in un quadro epidemiologico che sicuramente si va trasformando».