«Paradossalmente può accadere che la malattia possa migliorare alcuni aspetti della vita come la spiritualità e i rapporti con i familiari. Tuttavia, la diagnosi di cancro e la terapia spesso impattano negativamente su alcuni di essi: dal benessere fisico, funzionale, sociale e familiare a quello emotivo, spirituale, cognitivo e sessuale».
Esther Natalie Oliva, ematologa del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, spiega a Sanità Informazione quali sono gli aspetti che risentono maggiormente di una diagnosi tumorale, oltre alle conseguenze fisiche della malattia, e cosa fare per migliorare la qualità di vita delle pazienti. Il suo contributo è stato raccolto anche in Pink Positive, l’ebook di Daiichi Sankyo per le donne che affrontano il cancro.
«L’attività fisica fa bene al corpo e alla mente – consiglia la dottoressa –. Nei periodi di ridotta vita sociale è utile mantenere il contatto con il mondo esterno anche attraverso i social. In caso di necessità, si può richiedere un supporto psicologico specifico a cui appoggiarsi o accettare l’aiuto di un familiare».
«È bene gestire l’eventuale fatigue, una stanchezza ed affaticabilità eccessiva con l’oncologo perché possa aiutare la paziente anche farmacologicamente. Infine – conclude la dottoressa – per una donna è importante non rinunciare alla propria femminilità, anche semplicemente rivolgendosi a un centro estetico e mantenendo vivo il rapporto di coppia».
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