Per ora la quarta dose resta indicata per gli immunodepressi. La CTS di Aifa ha ribadito che è essenziale completare il ciclo vaccinale seguito dalla dose booster già autorizzata
Oggi la quarta dose del vaccino anti Covid-19 è somministrata in Italia alle persone immunocompromesse e ai trapiantati.
La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’Agenzia Italiana del farmaco si è riunita per valutare l’opportunità di una seconda dose booster per particolari categorie di soggetti. Durante l’assemblea di questa mattina, infatti, la CTS ha esaminato la possibilità di un ampliamento della platea, che includesse anche anziani ed ospiti delle Rsa. Ed ha convenuto che, per il momento e considerati i dati disponibili «sono necessari ulteriori approfondimenti, integrando le evidenze scientifiche internazionali con i dati di studi in corso in Italia».
Non essendoci, dunque, ancora evidenze sui rischi di malattia grave – anche nelle Rsa – resta l’indicazione della quarta dose solo agli immunodepressi. La CTS ha ribadito, inoltre, che è essenziale il completamento del ciclo vaccinale seguito dalla dose booster già autorizzata.
La decisione dell’Aifa raccoglie il plauso di Matteo Bassetti. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova l’ha definita «una decisione di buonsenso». Fare ora una quarta dose a tutti «significherebbe sottoporci nell’arco di poco più di un anno a tre dosi di vaccino, considerando che in autunno potrebbe arrivare un vaccino aggiornato e così anche un nuovo richiamo» ha detto. Secondo Bassetti «fare la quarta dose a chi non è immunodepresso non ha una valenza scientifica» ha dichiarato.
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