Per l’ematologo dell’ospedale Maggiore Policlinico di Milano che ha lavorato per Ema e Aifa il Covid diventerà endemico e sarà trattato come una delle tante influenze che ogni anno colpiscono milioni di italiani
«Sono ancora pochi ad averla fatta, ma per i fragili e gli over 80 la quarta dose è fondamentale, lo confermano i dati raccolti ad Israele dove la quarta dose somministrata a tutti ha dato risposte positive solo negli ultraottantenni e nei fragili con malattie pregresse. Per il resto della popolazione si lavora ad un vaccino di nuova generazione per l’autunno, sempre con l’RNA messaggero in grado di fermare le varianti». Le parole di Pier Mannuccio Mannucci, ematologo dell’ospedale Maggiore, Policlinico di Milano, che ha lavorato per EMA ed AIFA ci proiettano in quello che sarà lo scenario del prossimo futuro, quando il Covid diventerà endemico e sarà esattamente trattato come una delle tante influenze che ogni anno mettono a letto nel periodo invernale milioni di italiani.
«La vera sfida è proprio questa – riprende –. Per capire l’evoluzione del Covid, così come accade già per le influenze, dovremo guardare lontano, come oggi si fa all’emisfero australe. Quando da noi è estate, da loro è già inverno e si sviluppano i nuovi virus che ritroveremo sei mesi più tardi. Lo stesso principio sarà alla base dei vaccini specifici che si faranno contro le varianti del Covid e che, si presume, avremo dal prossimo autunno».
A quel punto le temperature più basse porteranno alla diffusione delle nuove varianti e anche la protezione dei vaccini somministrati nei quattro o cinque mesi precedenti potrebbe non essere più sufficiente. Per questo nonostante il “no” di questi giorni alla quarta dose per tutti arrivato da Ema e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie in realtà è probabile che ci indirizzino verso nuova campagna vaccinale in autunno.
«I prossimi vaccini saranno di sicuro con la tecnica dell’RNA messaggero – aggiunge Mannucci –. Il vaccino Novavax con la proteina ricombinante non ha avuto un grande successo, perché tutto sommato i vaccini con l’RNA messaggero non ci sono stati problemi particolari e sono disponibili. Dovremo abituarci a convivere con il Covid, come facciamo con l’influenza. Le continue mutazioni del virus per sopravvivere lo rendono sempre meno grave, ma più infettivo. Per questo occorre proteggere i fragili e gli anziani perché, come accade già oggi per l’influenza, sono i soggetti più a rischio».
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