L’Agenzia europea per i medicinali consiglia di vaccinare con il secondo booster gli over 60. Il ministro Speranza aspetta le raccomandazioni ufficiali, mentre gli scienziati invitano ad agire subito
La quarta dose subito. Non solo per gli over 80, ma anche per gli over 70 o addirittura dai 60 anni in su. La decisione potrebbe essere ufficializzata presto dal ministero della Salute. Ieri l’Agenzia Europea per i Medicinali ha consigliato la quarta dose a tutti gli over 60 europei. A causa di questa ondata causata da Omicron 5, l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, aveva chiesto nei giorni scorsi di estendere il secondo booster agli over 70. Richiesta che ora sarebbe al vaglio dei tecnici.
«Anche le persone tra i 60 e i 79 anni e le persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età – spiega Marco Cavaleri, responsabile per le minacce alla salute biologica e la strategia dei vaccini dell’Ema – dovrebbero ricevere una seconda dose booster di vaccino contro il Covid, se i tassi di infezione aumentano, come stanno facendo». La raccomandazione di vaccinare le persone con più di 80 anni era arrivata dall’Ema già ad aprile. «E resta ovviamente valida», aggiunge Cavaleri. «Noi abbiamo sempre seguito le indicazioni delle autorità scientifiche in particolare di Ema e di Ecdc», dice il ministro della Salute, Roberto Speranza. «C’è un confronto proprio in queste ore – continua Speranza – e valuteremo come adeguare l’utilizzo dei vaccini».
Gli scienziati sembrano meno dubbiosi sull’argomento e consigliano di allargare la quarta dose subito. Per il virologo dell’università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, l’offerta del secondo booster va ampliata «quanto prima» a tutti gli over 60 e ai fragili di ogni età, così come suggerito dall’Ema che su questo punto ha preannunciato la diffusione a breve di una raccomandazione ufficiale con l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. «Credo che non sarà facilissimo organizzare le cose – spiega – e che sarà necessario il coinvolgimento della medicina del territorio, delle farmacie e una riattivazione di qualche hub vaccinale. Mi sembra assolutamente importante – conferma Pregliasco – immaginare di ampliare oggi la platea della quarta dose, perché ormai molti di noi, io stesso, abbiamo fatto l’ultima ormai da molto tempo e sappiamo che, così come la protezione conferita dalla guarigione, anche quella da vaccinazione si riduce nel tempo, anche alla luce delle nuove varianti».
Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e professore ordinario di Igiene all’università Cattolica, azzarda una previsione sulle tempistiche. «Sarà una decisione che il ministero della Salute deve prendere per una raccomandazione», dice. «Sicuramente entro luglio, credo che sarà una decisione molto rapida», aggiunge. «Non avremo i nuovi vaccini prima di ottobre e non ne avremo tanti, ma la campagna vaccinale deve riprendere – sottolinea – in questo momento per i fragili, cioè per età (over 60) e per patologia, e per il personale sanitario». La quarta dose di vaccino anti-Covid per gli under 50, invece, «è possibile a ottobre», aggiunge Ricciardi.
«Allargare, in piena ondata pandemica, la platea dei vaccinati con la quarta dose anti-Covid per gli over 60 non credo possa avere un impatto sul breve periodo, anche perché non siamo nemmeno riusciti a vaccinare gli over 80», dice l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento. «Sicuramente è sempre bene aumentare il numero dei vaccinati ma, ripeto, non cambia molto sulla situazione pandemica attuale. Questa ondata pandemica ormai è andata – continua – non la fermiamo con la vaccinazione agli over 60. Lopalco propone il secondo booster agli over 60 in autunno».
«La quarta dose di vaccino anti-Covid è consigliata per i fragili di qualsiasi età e per gli over 80, che sono anch’essi da considerare fragili, e per nessun altro», sottolinea invece la microbiologa Maria Rita Gismondo. «Questo vaccino, lo sappiamo – ribadisce la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano – non ci copre dalla variante di Sars-CoV-2 che sta circolando. Può servire solamente per stimolare una certa risposta immunologica nei fragili che già hanno ricevuto le precedenti dosi».
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