Salute 27 Gennaio 2022 15:05

Raddoppia il carico di lavoro in Ostetricia, 1 partoriente su 6 è positiva al Covid

L’analisi di Fiaso su 12 ospedali sentinella evidenzia come il 16% dei parti sia avvenuto in area Covid e come il 47% delle gravide non sia vaccinato. Preoccupa il gravoso impegno gestionale. Guglielmino (SIRU): «Ci vuole il doppio dello sforzo per assicurare assistenza e cure adeguate e in sicurezza a tutte le pazienti»

Raddoppia il carico di lavoro in Ostetricia, 1 partoriente su 6 è positiva al Covid

Doppio percorso per l’assistenza dei pazienti e doppio carico di lavoro per gli operatori sanitari. Questa quarta ondata di Covid-19 non ha risparmiato neanche i reparti di Ginecologia e Ostetricia, costretti a «sdoppiarsi» per offrire cure e assistenza separatamente alle pazienti negative al virus Sars-CoV-2 e a quelle positive. I dati dell’ultima rilevazione Fiaso su 12 ospedali sentinella sono eloquenti: ben una donna su sei partorisce con il Covid. «Questo significa che le donne hanno paura di vaccinarsi e, di conseguenza, per assicurare assistenza e cure adeguate e in sicurezza a tutte le pazienti ci vuole il doppio dello sforzo», sottolinea Antonino Guglielmino, ginecologo e responsabile del Centro Unità di Medicina della Riproduzione di Catania e presidente della Società Italiana Riproduzione Umana (SIRU).

La presenza di molte partorienti positive pongono un problema alle strutture ospedaliere

Il periodo di riferimento dell’indagine è la settimana che va dal 18 al 25 gennaio per un totale di 404 parti eseguite in 12 strutture. Di questi 65 sono avvenuti in area Covid. Complessivamente, dunque, il 16% delle gravide ha contratto l’infezione da Sars-Cov-2 e ha partorito con il Covid-19. «La presenza di pazienti gravide positive – commenta Giovanni Migliore, presidente Fiaso – pone un problema dal punto di vista gestionale: a differenza di tante altre condizioni di positività che possono essere gestite in reparti multidisciplinari, una partoriente positiva al Covid va ricoverata nei reparti di Ostetricia e questo impone la duplicazione dei percorsi per l’assistenza di pazienti negative e positive, che devono essere separate, con il conseguente raddoppio delle risorse necessario. È un impegno importante e ulteriore per le aziende sanitarie e ospedaliere che da due anni sono in prima linea nell’emergenza. Occorre rivolgere ancora una volta un appello alla vaccinazione a tutte le donne incinte che ancora non hanno aderito alla campagna».

Una donna incinta su due non è vaccinata

In effetti, la principale causa di questa situazione è la scarsa adesione delle donne incinte alla vaccinazione anti-Covid. Stando alla rilevazione della Fiaso, tra le donne risultate positive al momento del parto, il 60% non era vaccinato e il 5% aveva sviluppato sintomi respiratori e polmonari tipici della malattia da Covid. Per fortuna un solo neonato, figlio di una donna non vaccinata, ha contratto l’infezione. L’indagine ha inoltre analizzato la condizione vaccinale di tutte le partorienti, sia le donne positive al virus sia le donne senza infezione: la percentuale delle vaccinate era solo del 53%. Di contro, questo significa che il 47% delle donne in attesa e in procinto di partorire non aveva ancora fatto la profilassi vaccinale contro il virus Sars-CoV-2, nonostante sia raccomandato dal ministero della Salute e dalle società scientifiche dei ginecologi e dei pediatri. «Una donna incinta su due – dice Migliore – non è vaccinata e il rischio, con l’ampia circolazione della variante Omicron, di contrarre l’infezione da Sars-CoV-2 durante i nove mesi, nei quali la donna è più suscettibile, è altissimo e può generare complicanze nella gravidanza, per la salute della donna e del bambino. È necessario insistere sulla necessità di vaccinarsi in gravidanza per prevenire l’infezione e minimizzare il rischio di complicanze; in questo il ruolo dei ginecologi è fondamentale per fugare le paure di una donna in attesa».

Guglielmino: «Il vaccino è sicuro in gravidanza, mentre l’infezione Covid-19 no»

La principale preoccupazione non va solo alle difficoltà di gestione dei reparti di Ginecologia e Ostetricia, ma alla salute delle donne e dei loro bambini. «Le evidenze scientifiche sono chiare: il vaccino anti-Covid è sicuro sia per la donna in gravidanza che per il suo bambino», sottolinea Guglielmino. «Al contrario l’infezione Covid-19 aumenta il rischio per la partoriente e per il nascituro. Ancora una volta – conclude – invitiamo le donne a prendere la decisione giusta per sé stesse e per i loro figli, cioè vaccinarsi contro Covid-19».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano
A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diurni. Ancora in affanno invece i ricoveri urgenti. Boom di interventi per il trattamento tumore maligno della mammella che supera addirittura l’asticella del 2019. Aumenta la tempestività di accesso entro 90’ all’angioplastica coronarica nei pazienti con infarto. In Sicilia la struttura “più” veloce
Migliore (Fiaso): “Digitalizzazione fondamentale per abbattere diseguaglianze di accesso”
“Parliamo di un cambiamento culturale prima ancora che tecnologico. L’obiettivo è creare un ecosistema dove tutti i dati sanitari siano messi a sistema e utilizzati per migliorare le decisioni cliniche e strategiche"
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Troppo paracetamolo in gravidanza aumenta il rischio di problemi comportamentali nei bambini
Il consumo eccessivo di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio che il bambino sviluppi problemi di attenzione e comportamento già all'età di 2, 3 e 4 anni. Lo studio condotto dalla University of Illinois Urbana-Champaign è stato pubblicato sulla rivista Neurotoxicology and Teratology
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...