Salute 28 Febbraio 2014 15:06

Rapporto OASI 2013, cinque miti da sfatare sul Servizio sanitario nazionale

Dalla "Bocconi" le differenze tra la sanità italiana e quella degli altri Paesi europei
Rapporto OASI 2013, cinque miti da sfatare sul Servizio sanitario nazionale

Siamo proprio sicuri di spendere troppo per il nostro Servizio sanitario nazionale?
A leggere il rapporto OASI 2013 della “Bocconi” sembrerebbe di no, almeno se si paragonano le risorse messe a disposizione dal nostro Stato con quelle impiegate dagli altri Paesi europei.

Si scoprirà in questo modo che molte delle idee che abbiamo riguardo la sanità italiana sono in realtà dei falsi miti che andrebbero cancellati.
Il report della “Bocconi” parla chiaro. Messa in paragone con i Paesi europei che più le somigliano (Francia, Gran Bretagna e Germania), l’Italia è la nazione con la più bassa spesa sanitaria pro-capite: 2.418 euro in media a persona contro i 2.747 della Gran Bretagna, i 3.135 della Francia e i 3.316 della Germania (a parità di potere d’acquisto). La spesa sanitaria nazionale incide poi per l’11,7 per cento sulla spesa pubblica italiana, ovvero molto meno rispetto a quanto avviene in Germania, Gran Bretagna e Francia, le cui percentuali ammontano al 20, al 17 ed al 15,4 per cento della loro spesa pubblica. Questi dati, dunque, vanno a sfatare un primo mito: quello dell’eccessiva spesa pubblica che il nostro Paese riserva al suo Ssn e, in generale, al suo Welfare.

Un secondo dato è relativo alle risorse riservate ad anziani e disabili invalidi e non autosufficienti. Qui l’Italia si distingue per due motivi: il tasso di copertura italiano arriva al 95,14 per cento degli eleggibili (Gran Bretagna, Francia e Germania si fermano al 44,37, al 49,19 ed al 65,52 per cento), mentre la spesa media per assistito in Italia si aggira intorno ai 12.400 euro (negli altri Paesi raggiunge un ammontare che oscilla tra i 25mila e i 37mila). In sostanza – si legge nel report – “l’Italia comparativamente appare come un Paese che non sceglie e distribuisce le proprie risorse a pioggia”, mentre gli altri Paesi sono “abituati a profondi lavori di selezione, che garantiscono ai beneficiari un contributo effettivamente adeguato”. Da qui si può sfatare un secondo mito, ovvero quello di un sistema sociale “che deve ridurre la quota di prestazioni per ampliare le possibilità di auto definizione dell’utente”, in quanto “il Welfare italiano è quello in cui la componente di trasferimenti cash è più elevata”.

Un terzo mito riguarda l’assistenza pubblica locale: in Italia le politiche sociali sono sì devolute ai livelli istituzionali periferici, ma la composizione della spesa per il Welfare vede un “peso molto più rilevante” delle componenti gestite centralmente rispetto a quanto “non accada negli altri Paesi considerati”. Ciò significa, dunque, che la spesa è “governata” dalle amministrazioni centrali, mentre risulta minima “la rilevanza finanziaria degli interventi da parte degli enti locali”. E qui crolla anche il quarto mito, ovvero quello della programmazione: secondo il documento, infatti, mentre la “quota principale delle risorse è allocata presso le amministrazioni centrali”, quelle periferiche “investono con intensità su attività di programmazione integrata” senza che venga discussa la governance di un sistema di risorse troppo frammentato in vari stadi decisionali.

In ultima analisi, andrebbe sfatato il mito dell’efficienza: vista la carenza di risorse a disposizione del nostro Ssn, queste andrebbero gestite meglio, secondo criteri di priorità. Al contrario, in Italia si preferisce rinunciare a “differenziare gli interventi in funzione di bisogni con diverso grado di criticità, priorità e intensità assistenziale richiesta”.

Articoli correlati
Linfoma Diffuso a Grandi Cellule B: risparmio e sostenibilità per il SSN con polatuzumab a un anno dall’approvazione
Ad un anno dall'approvazione dell’ anticorpo farmaco-coniugato polatuzumab per il trattamento di prima linea del Linfoma Diffuso a Grandi Cellule B , uno studio ne ha misurato l’impatto terapeutico ed economico. --I pazienti in cura con polatuzumab hanno meno probabilità di ricevere successive linee di trattamento, con un risparmio stimato per il SSN di circa 12.300 euro a paziente nel primo anno
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...