Secondo l’head di Gsk Vaccines serviranno insieme al vaccino per sgominare definitivamente la pandemia. A 45 giorni dalla prima dose già efficaci
«Stiamo lavorando per avere le dosi di anticorpi monoclonali disponibili su larga scala per marzo 2021. Il vaccino e gli anticorpi monoclonali sono due cose che sono complementari: ci vogliono tutte e due, e solo se le abbiamo tutte e due riusciremo a controllare un po’ meglio questa pandemia». È quanto ha affermato Rino Rappuoli, direttore scientifico di Gsk Vaccines e coordinatore del progetto di ricerca sugli anticorpi monoclonali a Toscana Life Sciences, in una conferenza stampa organizzata da Unicoop Firenze per presentare una raccolta fondi per la ricerca promossa da sei cooperative di consumo.
Rappuoli ha spiegato che, per quanto riguarda gli anticorpi monoclonali, «entro fine anno dovrebbe partire la sperimentazione sulle persone e sarà in due fasi: la prima, su un numero ristretto di volontari adulti sani, testerà se l’anticorpo è sicuro e se ha la durata giusta; la seconda fase, a distanza di una settimana, riguarderà invece 500 persone positive al Covid per verificare le capacità di cura dell’anticorpo».
Secondo Rappuoli, il vaccino e gli anticorpi monoclonali, che «arriveranno più o meno nello stesso periodo, tra febbraio e marzo, prima con dosi limitate e poi in quantità più grande nella seconda metà del 2021», sono “complementari”, perché «servono entrambi per controllare l’epidemia».
Il direttore scientifico di Gsk Vaccines ha spiegato: «Con il vaccino si sarà protetti a cominciare da circa 45 giorni dalla prima delle due dosi previste, e la protezione dovrebbe durare per anni; l’anticorpo invece si dà oggi, e cinque minuti dopo la gente è protetta: la protezione però non dura anni, ma dura sei mesi e poi è finita. L’ideale sarebbe dare a ognuno l’anticorpo oggi e poi il vaccino, così diamo la copertura per i primi due mesi e poi con il vaccino per i prossimi anni».
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