Dai ricercatori di Oxford arriva la conferma: il desametasone salva la vita a 1 paziente grave su 8. Il ricercatore Martin Landray: «I pazienti nel mondo potrebbero iniziare a essere curati subito»
Uno steroide piuttosto economico potrebbe diventare il primo trattamento salvavita contro Covid-19. I risultati di uno studio inglese, pubblicato sul Guardian, hanno portato gli scienziati a dirsi ottimisti sul futuro di questa cura. Sembra, infatti, che faccia migliorare i casi più gravi di infezione.
Il desametasone è un farmaco corticosteroide molto facile da acquistare e disponibile in qualsiasi farmacia. Secondo i ricercatori del Recovery Trial, il più grande studio randomizzato e controllato sui trattamenti di coronavirus al mondo, 1 su 8 pazienti in terapia intensiva e in condizioni gravi, curati con desametasone, sopravvive.
Peter Horby, professore di Malattie infettive emergenti nel dipartimento di medicina di Nuffield, all’Università di Oxford, lo descrive come «un enorme passo avanti». «È l’unico farmaco – ha detto – che ha finora dimostrato di ridurre la mortalità e di farlo in modo significativo».
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«I pazienti potrebbero cominciare a essere curati con desametasone da subito», ha confermato il suo ricercatore-capo Martin Landray. «Fino ad oggi non era successo. Inoltre non è un farmaco costoso, che è un fatto estremamente importante».
Durante il Recovery Trial 2.104 pazienti sono stati scelti a caso per ricevere 6 mg di desametasone una volta al giorno, per via orale o endovenosa, per 10 giorni. Il gruppo è stato poi confrontato con un altro di 4.321 persone scelte a caso per continuare con le cure “normali”.
Nell’insieme di pazienti curato in maniera “classica” la mortalità a 28 giorni è risultata al 41% tra coloro che necessitavano di ventilazione, al 25% tra chi richiedeva solo ossigeno e al 13% tra chi non necessitava di interventi respiratori. Il gruppo cui è stato somministrato il desametasone ha visto ridursi le morti nei pazienti ventilati di un terzo (tasso di rapporto 0,65 [intervallo di confidenza al 95% da 0,48 a 0,88]; p = 0,0003) e di un quinto in quelli che ricevevano ossigeno (0,80 [0,67 – 0,96]; p = 0,0021). Mentre non sono stati rilevati benefici nei pazienti con quadro clinico migliore (1,22 [da 0,86 a 1,75; p = 0,14).
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Il desametasone è così risultato fondamentale per salvare un paziente grave su 8 e un paziente con ossigeno su 25.
La scorsa settimana durante il Recovery Trial, che ad oggi testa sette farmaci, lo stesso team aveva concluso che l’idrossiclorochina non fosse di giovamento ai pazienti con Covid-19.
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