Presentati questa mattina in conferenza stampa i risultati della campagna vaccinale della regione prima in Italia che punta al traguardo di 10 milioni di somministrazioni entro il 10 luglio
«La Lombardia sarà la prima regione a raggiungere l’immunità di comunità già a fine luglio». A dichiararlo questa mattina in conferenza stampa è stata la vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti intervenuta con il presidente Attilio Fontana, l’assessore alla protezione civile e urbanistica Pietro Foroni e al coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso.
Nell’aprire l’incontro con la stampa il Presidente Attilio Fontana ha annunciato la data del 10 luglio come il giorno del traguardo dei 10 milioni di somministrazioni. Oggi siamo ad oltre 7,7 milioni con un range di 1 lombardo su 4 ad aver completato il ciclo di vaccinazione. «Un risultato – ha detto Fontana – che mi rende fiero ed orgoglioso dell’andamento della campagna e della risposta dei lombardi».
Soddisfazione ribadita dalla vicepresidente Letizia Moratti che, dopo aver sottolineato come la Lombardia oggi stia viaggiando ad un ritmo di 100mila somministrazioni al giorno, ha indicato le strategie della regione a breve e medio lungo termine.
«Tutti i tamponi positivi verranno sequenziati». Questo l’impegno che l’assessore al Welfare ha preso davanti alla platea dei giornalisti presenti. «Per raggiungere questo obiettivo abbiamo 15 laboratori, 3 già autorizzati e 12 in fase di autorizzazione. Nel laboratorio di biologia molecolare di Calcinate (Bergamo) una macchina è in grado di sequenziare 2500 tamponi al giorno. In questo modo saremo in grado di tenere sotto controllo anche le varianti che oggi sono per il 68% dei casi inglese, 1,7% indiana, 1,1% brasiliana e 0,3% sudafricana».
La vicepresidente ha sottolineato il buon esito dei tamponi salivari che, sperimentati in «diverse scuole della regione, hanno dato riscontri positivi al punto da ipotizzarne un impiego massivo in autunno al rientro in classe. Anche se – ha specificato -, come raccomanda il Centro Europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC), le vaccinazioni rappresentano l’unica arma per sconfiggere in maniera definitiva il Covid e le varianti».
«Abbiamo anche elaborato un ‘piano-famiglia‘ – ha detto ancora Moratti – per permettere agli adulti che ancora non si sono vaccinati di farlo con i figli prima delle vacanze e al rientro di effettuare la seconda dose per essere coperti per l’autunno».
Sul tema dei giovani e degli indecisi si è focalizzato anche l’intervento del coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso, che ha sottolineato con rammarico di aver mancato il primo obiettivo del 30 giugno, nonostante la macchina organizzativa fosse pronta, per mancanza delle dosi necessarie ad arrivare al risultato.
«Un impegno che non ci ha impedito di portare a casa risultati importanti anche rispetto al resto dell’Italia. La Lombardia ha il 17% circa della popolazione nazionale e viaggia su una media superiore al 18% per numero di vaccinazioni rispetto al resto d’Italia. Questo dimostra quello che è il ruolo di Regione Lombardia, un dato che pochi hanno ripreso», ha rimarcato con un pizzico di risentimento commentando i dati elaborati dall’università Bicocca.
Se gli ultranovantenni lombardi sono stati tutti vaccinati e gli over ottanta quasi, Bertolaso ha sottolineato come gli over 30 non vaccinati siano comunque inferiori alle altre regioni nonostante, ha detto, «non abbiamo fatto i Vax Day con AstraZeneca per reclutare gente e non siamo andati contro corrente per far vedere di essere più bravi di altri, ma abbiamo portato avanti un percorso di vaccinazione per fascia di età. Ed oggi possiamo essere soddisfatti».
Secondo le tabelle elaborate dall’Università Bicocca, i cittadini lombardi vaccinati l’8 di agosto saranno il 75% della popolazione sopra i 12 anni con la prima dose, mentre il 69% avrà ricevuto la vaccinazione completa. Bertolaso ha evidenziato che «entro la fine di agosto l’immunità di comunità sarà oltremodo superata».
Sotto i riflettori il tema del mix di vaccini dopo la sospensione di AstraZeneca agli under 60. Il silenzio di Ema non modifica la scelta di Regione Lombardia che si attiene alle direttive di AIFA, come puntualizzato da Fontana. Bertolaso ha invece spiegato che «i ritardi ipotizzati per la somministrazione della seconda dose agli 80 mila under 60 che avevano ricevuto AstraZeneca sono rientrati, grazie alla disponibilità del generale Figliuolo di inviare nuovi vaccini a mRNA».
«Dal 25 giugno – ha poi ribadito Bertolaso – grazie ad un lavoro di Poste è stata rivista l’organizzazione delle prenotazioni e i cittadini, in caso di necessità, potranno cambiare la data, l’ora e il centro vaccinale della seconda somministrazione con un preavviso di 7 giorni e una sola volta».
In vista di una ripresa delle attività a pieno regime e delle scuole dopo l’estate, Moratti ha infine sottolineato la necessità di organizzare al meglio la campagna vaccinale dei mesi estivi e dell’autunno qualora fossero necessari dei richiami. «Nel caso gli scienziati dovessero dirci di somministrare una terza dose di vaccino nell’autunno dobbiamo essere pronti con un nuovo modello organizzativo, non più basato su centri massivi in fiere o sale congressi, ma presso i medici di medicina generale, nelle aziende e nelle farmacie».
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