Brusaferro (ISS): «Ricoveri area medica sotto soglia critica. Calano anche terapie intensive». Rezza (Ministero Salute): «Non si può escludere aumento casi. No al liberi tutti»
Anche questa settimana confermata una decrescita lenta ma progressiva, in Italia ma anche in Europa, della circolazione del virus. Calano anche l’incidenza (da 182 per 100mila abitanti della corsa settimana a 159) e l’età mediana dei contagiati e dei ricoverati (rispettivamente 43 e 67 anni). La curva del contagio tra le persone anziane e degli operatori sanitari cala molto più rapidamente rispetto alle altre fasce d’età. Sono questi i dati principali della Cabina di Regia ISS-Ministero della Salute presentati nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale sull’epidemia di Covid-19.
L’Rt è in discesa (0,81) e solo Calabria e Sardegna restano a rischio alto. Per questo il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 26 aprile. È in area rossa la Regione Sardegna. Sono in area arancione le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla.
I ricoveri per Covid-19 sono in discesa: «I posti letto in area medica sono occupati al 35%, sotto la soglia critica del 40%. Vediamo una decrescita anche in terapia intensiva, anche qui al 35%, superiore però al 30% che rappresenta la soglia d’allarme». Così Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che alla domanda se l’Italia è davvero pronta per le riaperture previste per il 26 aprile, ha risposto: «Oggi abbiamo un tesoretto, il valore dell’Rt, e il nostro obiettivo è contenere la trasmissibilità sotto 1. Siamo in una fase di decrescita in un po’ tutti i settori, ma serve la qualità del rispetto delle misure nei comportamenti individuali con l’attenzione alle aggregazioni e poi l’aumento delle vaccinazioni. E man mano che aumenteranno le immunizzazioni saranno anche sostenibili altre aperture. Occorre avere inoltre strumenti di monitoraggio per intervenire dove ci sono fenomeni di ricrescita dei casi».
«Nessuno può escludere un nuovo aumento dei casi con le riaperture ma bisogna responsabilizzare gli individui. Con le aperture ci si assume sempre un rischio e i singoli non devono interpretarle come un “liberi tutti”». Lo ha affermato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, nel corso della conferenza stampa. Rezza ha poi parlato del nuovo vaccino in arrivo: «Stiamo aspettando e dovremmo avere in dirittura d’arrivo a maggio i dati del trial di Fase 3 di un nuovo vaccino a mRna, il CureVac, e speriamo che i dati possano essere confortanti. Questo perché, mentre le aziende stanno andando a chiedere l’autorizzazione alle agenzie regolatorie, già hanno iniziato la produzione e ci conforta il fatto che probabilmente avremo nuovi vaccini a disposizione. Sappiamo – ha proseguito Rezza – che l’unico modo reale che abbiamo per cercare di tenere a freno la circolazione virale senza prendere misure restrittive alla fine è proprio la vaccinazione. Quindi speriamo che la campagna vaccinale continui aumentando il numero di vaccinazioni. Vaccinando 500mila persone al giorno – ha concluso Rezza – l’obiettivo di tenere a freno il virus è certamente a portata di mano».
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