Il report delle Regioni curato dalla Cabina di Regia mostra un Rt significativamente superiore a 1, si teme per gli ospedali. Rezza: «Ora evitare eventi pubblici e privati a rischio»
L’epidemia sta di nuovo accelerando in Italia, da due settimane sembra rientrata in una fase acuta. Con i casi, infatti, aumenta anche il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva e, per alcune regioni, i valori critici potrebbero essere raggiunti già il prossimo mese. La situazione italiana è presentata dal “Report settimanale delle Regioni” a cura della Cabina di Regia del Ministero della Salute (DM 30 aprile 2020).
L’analisi riguarda i dati del periodo 5-11 ottobre 2020, per cui si suppone che le infezioni ora rilevate siano state contratte a fine settembre. I casi sintomatici sono passati da 8.198 a 15.189. Tutte le regioni hanno riportato un aumento dei casi diagnosticati, tranne una (Calabria). Così anche i casi rilevati tramite attività di tracciamento dei contatti sono scesi al 28,8% ed è scesa al 31,1% la parte individuata tramite screening. In aumento invece i casi rilevati con la comparsa di sintomi, dal 29,1% della scorsa settimana al 31,6%.
Nel periodo 24 settembre – 07 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,17 (95%CI: 1,03 – 1,50). Sono 4.913 i focolai attualmente attivi, di cui 1.749 nuovi e in aumento per l’undicesima settimana consecutiva. Per l’80,3% si tratta di casi in ambito domiciliare, mentre resta al 4,2% la percentuale di quelli rilevati durante attività ricreative.
Considerata la situazione, nel report si invitano le Regioni/PA, in raccordo con il Ministero della Salute, a «realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di valutare il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo fornite nel documento Prevenzione e risposta a Covid-19.
Questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico (il Governatore campano De Luca ha chiuso per due settimane tutte le scuole e le università della regione), ma la trasmissione intra-scolastica rimane complessivamente una dinamica di trasmissione limitata: 3,8% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Tuttavia, le attività extra-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste.
Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi fuori delle catene di trasmissione note. Questa settimana le Regioni/PPAA hanno riportato 9.291 casi dove non si è trovato un link epidemiologico (vs 4.041 la settimana precedente), che comprende il 33% di tutti i casi segnalati nella settimana.
A livello nazionale, si è osservato un importante aumento nel numero di persone ricoverate (4.519 vs 3.287 in area medica, 420 vs 303 in terapia intensiva nei giorni 11/10 e 4/10, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni/PPAA sopra 10% in entrambe le aree.
Si fa quindi appello alla popolazione di evitare quanto più possibile eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia.
Un richiamo, infine, all’importanza dell’uso appropriato degli strumenti diagnostici e di screening, nel contesto di una valutazione del rischio epidemiologico, e della corretta esecuzione delle procedure di isolamento e quarantena quando indicate.
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