La struttura, inserita all’interno dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Ostetricia e Ginecologia diretta dal Professor Michele Vignali, si avvale di una équipe di medici e biologi specializzati che seguono la coppia lungo il percorso
L’Istituto Macedonio Melloni, primo ospedale di genere in Italia, ha inaugurato lo scorso venerdì, 29 aprile, il nuovo centro di procreazione medicalmente assistita completamente rinnovato e ristrutturato. «Non ci sono cambiamenti per quanto riguarda l’approccio diagnostico e terapeutico – fa notare la dottoressa Valeria Liprandi alla guida del centro PMA – la differenza sostanziale sta nella riqualificazione della struttura che è stata adeguata alle normative vigenti in tema di parametri ambientali e organizzazione di spazi».
La chirurgia è stata collegata al laboratorio di embriologia che è il cuore pulsante della PMA, dove vengono eseguiti i trattamenti del liquido seminale e dei gameti e la manipolazione degli ovociti grazie alla macchina micromanipolatore. Gli incubatori garantiscono poi il mantenimento e lo sviluppo dell’embrione e la bio banca, con i contenitori di azoto liquido per la conservazione degli ovociti, degli spermatozoi e degli embrioni, permette di preservare anche la fertilità nei pazienti oncologici. «Noi facciamo una consulenza per dare la possibilità, una volta terminate le cure chemioterapiche che compromettono la funzione ovarica e inducono una menopausa irreversibile, di avere a disposizione un numero di ovociti, raccolti prima della terapia, e tenuti in stoccaggio, da utilizzare per indurre una gravidanza che viene fatta con materiale gametico della paziente».
La struttura si avvale di una équipe di medici e biologi specializzati nella PMA che accompagnano le coppie durante il percorso. Un lavoro di altissima professionalità arricchito dalla presenza di una rete di psicologhe. «A tutti offriamo un momento che abbiamo chiamato il percorso – sottolinea Liprandi – ed è un incontro di gruppo con una sosta sulle emozioni delle coppie, dove le psicologhe danno gli strumenti per affrontare le difficoltà che possono sopraggiungere durante la fase di procreazione assistita. Un lavoro prezioso riconosciuto dagli stessi pazienti che hanno scelto di rimanere con noi ed attendere la riapertura del centro anziché rivolgersi altrove».
Sono circa quattrocento le coppie all’anno seguite al centro di procreazione medicalmente assistito della Macedonio Melloni con la tecnica in vitro e in vivo per un numero di nascite che si attesta intorno al 29 percento, una media tra le più alte d’Italia. «Alla fine, abbiamo sempre un numero di bambini che corrisponde ad una percentuale di successo – sottolinea la coordinatrice del centro -. È chiaro che tra la percentuale di gravidanze che è del 35 per cento e i bambini nati c’è il delta degli aborti spontanei che è correlato all’età della paziente».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato