«Le reti oncologiche hanno un ruolo chiave fondamentale nel percorso diagnostico-terapeutico del paziente oncologico. Permettono di migliorare la collaborazione tra professionisti, hanno migliorato le possibilità di accesso e di utilizzo di farmaci innovativi e hanno diminuito le migrazioni tra regioni. Tutto questo incide sulla sopravvivenza dei pazienti che è più alta nelle regioni in cui […]
«Le reti oncologiche hanno un ruolo chiave fondamentale nel percorso diagnostico-terapeutico del paziente oncologico. Permettono di migliorare la collaborazione tra professionisti, hanno migliorato le possibilità di accesso e di utilizzo di farmaci innovativi e hanno diminuito le migrazioni tra regioni. Tutto questo incide sulla sopravvivenza dei pazienti che è più alta nelle regioni in cui sono attive le reti oncologiche rispetto a quelle dove non sono ancora presenti». A sottolineare l’importanza delle reti oncologiche è Mauro Vitali, Business Unit Head Oncology di Daiichi Sankyo Italia.
Un tema, questo, che è stato al centro del webinar “ROP: stato dell’arte, prospettive e sfide” organizzato da Sanitanova, con il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo, in cui è stata analizzata la rete oncologica pugliese, facendo particolare riferimento alla gestione del paziente oncologico durante la pandemia Covid-19.
«Dialogo e collaborazione sono parole chiave – precisa il dottor Vitali parlando del modo in cui l’azienda collabora con gli attori che gestiscono in prima linea le patologie -. Vuol dire sedersi con medici, società scientifiche, associazioni di pazienti e istituzioni per trovare una strategia che renda l’innovazione accessibile a tutti, costruendo percorsi che comprendano non solo terapie e follow up ma anche diagnosi precoce».
Questa la mission di Daiichi Sankyo: «Attraverso la ricerca scientifica innovativa vogliamo costruire valori per il paziente e per la società e, in due-tre anni, diventare un player importante in oncologia. Per questo – conclude Vitali – ogni anno investiamo il 20% del nostro fatturato, circa 1,6 miliardi di euro, in ricerca scientifica».
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