Salute 30 Ottobre 2020 09:17

Reti oncologiche, Mauro Vitali (Daiichi Sankyo): «Sopravvivenza più alta nelle regioni in cui sono attive»

Reti oncologiche, Mauro Vitali (Daiichi Sankyo): «Sopravvivenza più alta nelle regioni in cui sono attive»

«Le reti oncologiche hanno un ruolo chiave fondamentale nel percorso diagnostico-terapeutico del paziente oncologico. Permettono di migliorare la collaborazione tra professionisti, hanno migliorato le possibilità di accesso e di utilizzo di farmaci innovativi e hanno diminuito le migrazioni tra regioni. Tutto questo incide sulla sopravvivenza dei pazienti che è più alta nelle regioni in cui sono attive le reti oncologiche rispetto a quelle dove non sono ancora presenti». A sottolineare l’importanza delle reti oncologiche è Mauro Vitali, Business Unit Head Oncology di Daiichi Sankyo Italia.

Un tema, questo, che è stato al centro del webinar “ROP: stato dell’arte, prospettive e sfide” organizzato da Sanitanova, con il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo, in cui è stata analizzata la rete oncologica pugliese, facendo particolare riferimento alla gestione del paziente oncologico durante la pandemia Covid-19.

«Dialogo e collaborazione sono parole chiave – precisa il dottor Vitali parlando del modo in cui l’azienda collabora con gli attori che gestiscono in prima linea le patologie -. Vuol dire sedersi con medici, società scientifiche, associazioni di pazienti e istituzioni per trovare una strategia che renda l’innovazione accessibile a tutti, costruendo percorsi che comprendano non solo terapie e follow up ma anche diagnosi precoce».

Questa la mission di Daiichi Sankyo: «Attraverso la ricerca scientifica innovativa vogliamo costruire valori per il paziente e per la società e, in due-tre anni, diventare un player importante in oncologia. Per questo – conclude Vitali – ogni anno investiamo il 20% del nostro fatturato, circa 1,6 miliardi di euro, in ricerca scientifica».

 

Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato 

Articoli correlati
AIOM: al via campagna di sensibilizzazione vaccinale per i pazienti oncologici italiani
I nostri concittadini affetti da patologie oncologiche esitano difronte alle vaccinazioni disponibili. La risposta degli oncologi è chiara. Tutti devono vaccinarsi. Per questo l’AIOM dà il via a una campagna di sensibilizzazione – con il contributo non condizionante di GSK - che attraverserà tutta l’Italia
Johnson & Johnson in oncologia: 35 nuove richieste di autorizzazione di farmaci entro il 2030
In un quadro di massima allerta per quanto riguarda la diffusione mondiale del cancro, Johnson & Johnson illustra la sua attività di ricerca in oncologia. Entro il 2030 la big pharma USA prevede di presentare 35 nuove richieste di autorizzazione per farmaci e terapie oncologiche
Tumori: test genomici sottoutilizzati e gravi disparità regionali, 14 punti per ridefinire gli standard
Una ricerca condotta da Cipomo con il contributo di Cergas SDA Bocconi, ha rilevato gravi disparita regionali in Italia nell'accesso e nell'organizzazione dell'oncologia di precisione
di V.A.
Tumori: 60% delle strutture poco connesse al territorio. Cipomo: “Più sinergia per presa in carico del paziente”
Iperspecializzate, multidisciplinari ma ancora poco "connesse" con il territorio. È l’identikit delle strutture di oncologia medica italiane. Pur inserite all’interno di un dipartimento oncologico (67%), le strutture soffrono negli aspetti organizzativi interni e nella gestione del percorso del paziente dall’ospedale al territorio. Meno della metà (circa 40%) ha una connessione strutturata con i dipartimenti di prevenzione primaria e secondaria e con centri screening; una cartella informatizzata manca nel 66% delle strutture, ed è condivisa con il territorio solo nell’8% dei casi. Sono questi alcuni dati preliminari di un'indagine che il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) ha presentato al congresso dell'Aiom
di V.A.
San Antonio Breast Cancer Symposium, con trastuzumab deruxtecan migliora sopravvivenza per cancro al seno metastatico
Trastuzumab deruxtecan (T-DXd) di Daiichi Sankyo e AstraZeneca ha raggiunto la significatività statistica del dato di sopravvivenza globale con una riduzione del 36% del rischio di morte e ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione di 22 mesi rispetto a Trastuzumab emtansine (T-DM1), in pazienti precedentemente trattate con terapie anti-HER2. Al SABCS2022 presentati i risultati aggiornati dello studio DESTINY-Breast03
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’immunizzazione, Ecdc: “Accelerare gli sforzi per un’elevata copertura vaccinale”

Evidenziando i rischi di una copertura vaccinale non ottimale in Europa, l'Ecdc ha pubblicato una serie di strumenti operativi che le autorità sanitarie pubbliche possono utilizzare per miglior...
di I.F.
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...