In occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatologiche, reumatologi e pazienti hanno incontrato Papa Francesco
Una folta delegazione di reumatologi e pazienti ha partecipato all’udienza del mercoledì mattina con Papa Francesco, in una Piazza San Pietro affollata, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatologiche. La partecipazione, promossa dal Collegio Reumatologi Italiani – CReI, ha visto la presenza anche delle società scientifiche ANTIAGE (Associazione nazionale per la terapia intra-articolare ecoguidata), SIM (Società Italiana di Mesoterapia ) e GUIDA (Gestione interdisciplinare dolore muscoloscheletrico e algodistrofia) e di tanti pazienti in rappresentanza di APMARR, AISF ODV, GILS, Gruppo LES italiano ODV, AMRER (Associazione malati reumatici Emilia Romagna), Area Malattie Reumatiche Ufficio Pastorale Sanitaria di Roma ed ANIMASS. La delegazione, guidata da Daniela Marotto (Presidente CReI) e composta dai presidenti Alberto Migliore (ANTIAGE ), Giovanni Iolascon (GUIDA), Massimo Mammucari (SIM), è stata salutata in modo specifico dal Papa, che ha affermato al momento dei saluti: “In particolare, saluto il gruppo di coloro che si occupano delle malattie reumatiche”.
“E’ stata per noi tutti un occasione importantissima ed emozionante”, ha affermato al termine dell’udienza la presidente Marotto, che ha avuto modo di salutare personalmente Papa Francesco. “Trovarsi di fronte al Papa significa avere l’opportunità di incontrare uno dei pochi autentici punti di riferimento positivi della nostra contemporaneità. Le parole e le attenzioni che lui continuamente rivolge al mondo degli ammalati e degli operatori della sanità ci confermano che la guida della Chiesa ha sempre a cuore le vicende di chi soffre e di chi cura”. Ha aggiunto Alberto Migliore: “Siamo grati anche al Papa per l’esempio che ha presentato durante l’udienza in Piazza San Pietro, quando ha parlato del giovane medico: Papa Francesco ha spiegato che il desiderio di servire è qualcosa di profondo che resiste di fronte alle difficoltà e quindi quel giovane professionista si impegna senza badare troppo ai sacrifici: ebbene è questo lo spirito con cui ancora oggi i reumatologi e le altre figura professionali, qui convenute si adoperano per la cura dei pazienti reumatici”.
A conferma di queste parole c’è la considerazione che i reumatologi italiani hanno vissuto l’appuntamento di Piazza San Pietro con grande coesione professionale e con particolare vicinanza con la rappresentanza dei pazienti presenti. “E’ stato uno sforzo importante riunire in poche settimane oltre 400 presenze all’udienza”, prosegue Migliore,”dobbiamo ringraziare in particolare l’operato di Severino Martin, responsabile del comitato sociale del CReI e i tanti giovani volontari che si sono prodigati perché questo appuntamento potesse entrare nella storia della nostra professione.“ Aggiunge Patrizia Amato (CReI): “in qualità di coordinatrice del Collegio Reumatologi Italiani ringrazio tutti i consiglieri che hanno partecipato all’evento dimostrando quanto la nostra Società Scientifica sia vicina ai bisogni dei nostri malati che necessitano continuamente di assistenza non solo sanitaria o assistenziale, ma anche psicologica e sociale. Un pensiero lo dedico in particolare alle donne, dal momento che le malattie reumatiche interessano oltre 3,5 milioni di italiane e sappiamo quanto sia importante il loro ruolo all’interno delle loro famiglie e a livello sociale”.
“Per noi è essenziale la vicinanza quotidiana tra professionisti e persone con malattia reumatologica”, è la considerazione finale di Daniela Marotto, “Esserci ritrovati fianco a fianco davanti a Papa Francesco proprio in questo tempo in cui si sottolinea l’importanza della medicina di prossimità e di un’assistenza socio-sanitaria che ponga concretamente al centro dell’attenzione la persona, è stato per noi un momento di grande unitarietà e condivisione. Non possiamo che sottolineare che da oggi il Collegio Reumatologi Italiani opererà con ancor più vigore e dedizione affinché i bisogni delle persone non rimangano sottaciuti, dimenticati o sottovalutati su tutto il territorio italiano. Non ci può essere fragilità o cronicità che possa essere dimenticata nell’ambito reumatologico: la nostra dedizione – come ha suggerito oggi il Papa – dovrà oggi ancor più di ieri superare le fatiche, per far emergere coraggio, competenza ed ascolto”.
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